Paradise Theatre

Paradise Theatre
album in studio
ArtistaStyx
Pubblicazionegennaio 1981
pubblicato negli Stati Uniti
Durata40:01
Dischi1
Tracce11
GenereRock
EtichettaA&M Records (SP-3719)
ProduttoreStyx
ArrangiamentiStyx
RegistrazioneOak Lawn al Pumpkin Studios
FormatiLP
Certificazioni
Dischi d'argentoRegno Unito (bandiera) Regno Unito[1]
(vendite: 60 000+)
Dischi di platinoCanada (bandiera) Canada[2]
(vendite: 100 000+)
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti (3)[3]
(vendite: 3 000 000+)
Styx - cronologia
Album precedente
(1979)
Album successivo
(1983)
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[4]
The New Rolling Stone Album Guide[5]
Sputnikmusic3.6 (Great)[6]
Dizionario del Pop-Rock[7]

Paradise Theatre è il decimo album del gruppo musicale Styx, pubblicato nel gennaio del 1981[8] per l'etichetta discografica A&M Records.

L'album raggiunse la prima posizione (4 aprile 1981) della classifica statunitense Billboard 200[9], i brani contenuti nell'album e pubblicati come singoli entrati nella Chart Billboard Hot 100 furono: The Best of Times (terza in classifica), Too Much Time on My Hands (nono posto in classifica) e Nothing Ever Goes As Planned (cinquantaquattresima posizione in classifica)[10].

Paradise Theatre è un concept album incentrato sulla storia di un fittizio teatro di Chicago dalla sua apertura alla chiusura (ed eventuale abbandono), usato come metafora dei tempi che cambiano.

  1. ^ (EN) BRIT Certified, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. Digitare "Styx" in "Keywords", dunque premere "Search".
  2. ^ (EN) Gold/Platinum, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato il 25 febbraio 2016.
  3. ^ (EN) Paradise Theater – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 25 febbraio 2016.
  4. ^ (EN) Eduardo Rivadavia, Paradise Theater (Paradise Theatre), su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 7 agosto 2017.
  5. ^ da The New Rolling Stone Album Guide di Nathan Brackett con David Hoard, pagina 789
  6. ^ [1]
  7. ^ da Dizionario del Pop-Rock di Enzo Gentile & Alberto Tonti, Ed. Baldini & Castoldi, pagina 954
  8. ^ [2]
  9. ^ [3]
  10. ^ [4]

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