Parco nazionale di Biscayne

Parco nazionale di Biscayne
Biscayne National Park
Tramonto nel parco
Tipo di areaParco nazionale
Codice WDPA1024
Class. internaz.IUCN category V
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Stato federato  Florida
Superficie a terra699,99[1] km²
Superficie a terra3 670[2] ha
Provvedimenti istitutivi28 giugno 1980
GestoreNational Park Service
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Stati Uniti d'America
Parco nazionale di Biscayne
Parco nazionale di Biscayne
Sito istituzionale

Il parco nazionale di Biscayne (in inglese Biscayne National Park) è un parco nazionale statunitense situato nella parte meridionale della Florida, per la precisione a est della città di Homestead e a sud-est della città di Miami. La zona protetta tutela la baia di Biscayne e le sue barriere coralline situate al largo, con il 95% della superficie che è costituita da acqua e dalle coste della baia composte da un'estesa foresta di mangrovie. Il parco copre 700 km² e comprende Elliott Key, l'isola maggiore del parco e la più settentrionale dell'arcipelago delle Florida Keys, formato da scogliere fossilizzate di corallo. Le isole più a nord del parco sono formate per metà da corallo e sabbia. La parte al largo del parco ingloba la regione più settentrionale della Florida Reef, una delle più grandi barriere coralline del mondo e l'unica vivente negli Stati Uniti continentali.

Il parco nazionale di Biscayne protegge quattro ecosistemi distinti: il litorale di paludi di mangrovie, le acque poco profonde della baia di Biscayne, le formazioni di corallo calcareo e la barriera corallina al largo della Florida. Le paludi costiere della terraferma e dei margini dell'isola forniscono l'habitat ideale per avannotti, molluschi e crostacei. Le acque della baia ospitano altrettante specie ittiche, distese di alghe, spugne, coralli molli e lamantini dei Caraibi. L'arcipelago delle Keys è ricoperto da vegetazione tropicale, inclusi cactus e palme in via di estinzione, e le spiagge coincidono con le aree di nidificazione per esemplari di tartarughe marine particolarmente vulnerabili. Le barriere coralline e le acque al largo ospitano più di 200 specie di pesci, uccelli pelagici, balene e coralli rigidi. Tra le sedici specie in via di estinzione si segnalano la farfalla Papilio aristodemus, il pesce sega e i lamantini e ve ne sono alcune osservabili, tra cui la tartaruga verde e la tartaruga embricata. Biscayne vanta anche una piccola comunità di coccodrilli americani e di alcuni alligatori del Mississippi.

I popoli legati alla cultura di Glades abitarono la regione della baia di Biscayne già 10.000 anni fa prima che l'innalzamento del livello del mare riempisse la baia. Le tribù dei Tequesta occuparono le isole e il litorale da circa 4.000 anni prima del presente fino al XVI secolo, quando gli spagnoli si assicurarono la Florida. Le barriere coralline custodirono navi dall'epoca spagnola affondate fino al XX secolo, con più di 40 relitti documentati all'interno dei confini del parco. Sebbene le isole del parco siano state sottoposte alla coltivazione durante il XIX e l'inizio del XX secolo, il loro suolo roccioso e i periodici uragani resero l'agricoltura difficile da sostenere.

All'inizio del Novecento, le isole si trasformarono in destinazioni di lusso per i ricchi miamiani che costruivano luoghi di villeggiatura e club sociali. La residenza di Mark C. Honeywell su Boca Chita Key, la quale presentava un finto faro di pregevole fattura, era il rifugio privato più elaborato della zona. Il Cocolobo Cay Club fu in vari momenti di proprietà dell'imprenditore di Miami Carl G. Fisher, del velista Garfield Wood e dell'amico del presidente Richard Nixon Bebe Rebozo, venendo visitato da quattro presidenti degli Stati Uniti. Il gruppo di palafitte di Stiltsville, fondato negli anni '30 nelle secche della baia di Biscayne settentrionale, nacque approfittando della lontananza dalla terraferma per offrire la possibilità di giocare d'azzardo al largo e bere alcol durante il periodo del proibizionismo. Dopo la rivoluzione cubana del 1959, la CIA e i gruppi di esiliati cubani sfruttarono Elliott Key come campo di addestramento per gli infiltrati nella Cuba di Fidel Castro.

In origine si pensava di includere la regione nel parco nazionale delle Everglades, ma tale ipotesi naufragò e la baia di Biscayne rimase estranea alla zona protetta. L'area rimase sottosviluppata fino agli anni '60, quando si avanzò una serie di proposte volte a convertire le isole alla maniera di Miami Beach e finalizzate a costruire un porto marittimo in acque profonde per carichi di vario genere, così come raffinerie e impianti petrolchimici sulla costa continentale della baia di Biscayne. Negli anni '60 e '70 furono costruite due centrali elettriche a combustibili fossili e due centrali nucleari sulle rive della baia; la reazione popolare contro il crescente impatto antropico nella regione portò alla designazione nel 1968 del monumento nazionale di Biscayne. L'area preservata fu ampliata con la sua nuova designazione nel 1980 come parco nazionale di Biscayne. La zona protetta è assai conosciuta dagli appassionati degli sport acquatici e, eccezion fatta per il centro visitatori del parco sulla terraferma e un molo a Black Point Marina, la zona protetta risulta accessibile soltanto tramite imbarcazioni.

  1. ^ Listing of acreage – December 31, 2011 (XLSX), su nps.gov, NPS, Land Resource Division, 2011. URL consultato l'11 giugno 2022.
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore bischrs1

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