Partito Anti-Massonico

Partito antimassonico
Anti-Masonic Party
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Fondazione1828
Dissoluzione1840 e 1888
Collocazionedestra o estrema destra
Colorigiallo

Il Partito Anti-Massonico, noto anche come Movimento anti-massonico è stato il primo terzo partito[1] degli Stati Uniti d'America.[2] Come partito a scopo preciso (single-issue) contrastò strenuamente la massoneria e in seguito tentò di diventare un partito più importante espandendo il suo programma ad altri temi. Emerso come forza politica alla fine degli anni 1820, vide molti suoi esponenti confluire nel Partito Whig negli anni 1830; il partito si dissolse una prima volta negli anni 1830 (scomparve definitivamente nel 1888).

Fu fondato dopo la sparizione (circa 1826) di William Morgan, un ex massone che ad un certo punto era divenuto un aspro critico della sua ex organizzazione. Molti ritenevano che i massoni avessero assassinato Morgan per aver criticato la massoneria, e di conseguenza varie autorità religiose ed altre personalità condannarono la massoneria. Gli anti-massoni asserivano che i massoni costituivano una minaccia al repubblicanesimo americano tentando segretamente di assumere il controllo del governo. C'era poi lo spiccato timore che la massoneria fosse ostile alla comunità cristiana. La diffusa opposizione alla massoneria finì per dar vita ad un partito politico. Prima e durante la presidenza di John Quincy Adams ci fu un periodo di assestamento politico. Gli Anti-massoni emersero come un'importante alternativa "di terzo partito" ai Democratici di Andrew Jackson e ai Repubblicani nazionali di Adams. Nello Stato di New York, gli Anti-massoni soppiantarono i Repubblicani nazionali come principale oppositore dei Democratici.

Dopo aver riscosso un inatteso successo nelle elezioni del 1828, gli Anti-massoni iniziarono a prendere posizioni su altri argomenti, soprattutto sostenendo i lavori pubblici federali ("miglioramenti interni" nel gergo politico dell'epoca)[3] e dazi protezionistici. Alcuni anti-massoni, tra cui William A. Palmer e Joseph Ritner, vinsero elezioni per rilevanti posizioni. In Stati come Pennsylvania e Rhode Island, il partito poteva determinare le maggioranze nel parlamento statale e il suo appoggio era decisivo per i candidati al Senato. Nel 1831 il partito tenne per la prima volta un congresso per la nomina presidenziale, una prassi che poi fu adottata da tutti i principali partiti. Il congresso scelse l'ex procuratore generale William Wirt come portabandiera del partito nelle presidenziali del 1832 e Wirt ottenne il 7,8% del voto popolare e vinse nel Vermont.

Nel corso degli anni 1830 molti sostenitori del Partito Anti-Massonico passarono al Partito Whig, che cercava di unire tutti coloro che si opponevano alla politica del presidente Jackson. Gli anti-massoni portavano con sé un'intensa sfiducia verso i politici e un rifiuto dell'ottusa lealtà di partito, assieme a nuove tecniche di propaganda elettorale per galvanizzare gli elettori. Il Partito Anti-Massonico tenne un congresso nazionale nel 1835, nominando William Henry Harrison come candidato per la presidenza, ma un secondo congresso annunciò che il partito non avrebbe ufficialmente appoggiato alcun candidato. Harrison fece campagna come Whig nelle presidenziali del 1836 e il suo relativo successo elettorale favorì altre fuoriuscite dal Partito Anti-Massonico a quello Whig. Nel 1840 il partito aveva cessato di funzionare come organizzazione nazionale. Nei decenni successivi, candidati e sostenitori anti-massoni quali Millard Fillmore, William H. Seward, Thurlow Weed e Thaddeus Stevens sarebbero divenuti esponenti di rilievo del Partito Whig.

  1. ^ "Terzo partito" è un termine usato negli Stati Uniti per i partiti politici statunitensi diversi dai partiti repubblicano e democratico. A volte la frase "partito minore" è usata al posto di terzo partito.
  2. ^ Richard B. Morris, Encyclopedia of American History, revised edition, & Row (New York), 1961, pp. 170–171.
  3. ^ Internal improvements è il termine usato storicamente negli Stati Uniti per i lavori pubblici dalla fine della Rivoluzione Americana fino a gran parte del XIX secolo, principalmente per la creazione di un'infrastruttura di trasporto: strade, strade a scorrimento veloce, canali, porti e miglioramenti della navigazione. Questo termine più antico porta la connotazione di un movimento politico che richiedeva l'esercizio dello spirito pubblico così come la ricerca di un guadagno economico immediato. Migliorare i vantaggi naturali del paese attraverso lo sviluppo dei trasporti era, agli occhi di George Washington e di molti altri, un dovere che incombeva sia sui governi che sui singoli cittadini.

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