Partito del Socialismo Democratico Partito della Sinistra.PDS | |
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(DE) Partei des Demokratischen Sozialismus Die Linkspartei.PDS | |
Leader | Gregor Gysi (1990-1993) Lothar Bisky (1993-2000) Gabriele Zimmer (2000-2003) Lothar Bisky (2003-2007) |
Stato | Germania Germania Est |
Sede | Karl-Liebknecht-Haus Kl. Alexanderstraße 28 D-10178 Berlino |
Abbreviazione | PDS |
Fondazione | 4 febbraio 1990 |
Derivato da | Partito Socialista Unificato di Germania |
Dissoluzione | 16 giugno 2007 |
Confluito in | Die Linke |
Ideologia | Socialismo democratico[1] Populismo di sinistra[2] Progressismo[3] |
Collocazione | Sinistra |
Partito europeo | Partito della Sinistra Europea |
Gruppo parl. europeo | Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica |
Seggi massimi Bundestag | |
Seggi massimi Volkskammer | |
Seggi massimi Europarlamento | |
Organizzazione giovanile | Die sozialistische Jugend |
Iscritti | 60.338 (2006) |
Sito web | sozialisten.de |
Il Partito del Socialismo Democratico (in tedesco Partei des Demokratischen Sozialismus, PDS) è stato un partito politico tedesco.
Il partito fu erede del Partito Socialista Unificato di Germania (SED) (il partito egemone della Germania Est), il quale, dopo il crollo del muro di Berlino, attraversò un periodo di riforme interne che portarono, il 4 febbraio 1990, alla fondazione del Partito del Socialismo Democratico (PDS). Nel luglio 2005 prese la denominazione di Partito della Sinistra.PDS (Die Linkspartei.PDS), utilizzando per le elezioni dello stesso anno il cartello elettorale La Sinistra.PDS (Die Linke.PDS) a seguito dell'alleanza con il movimento Lavoro e Giustizia Sociale - L'Alternativa Elettorale (WASG) fuoriuscito dall'SPD. Nel giugno 2007 la definitiva fusione dei due partiti ha portato al partito attuale Die Linke.
Grazie alla sua netta opposizione alla guerra in Jugoslavia, il PDS è riuscito a estendere la sua presenza anche nella Germania occidentale. Ha cercato subito di innovare la prassi del centralismo democratico, tipica dei partiti comunisti est-europei, organizzandosi in modo pluralistico e aprendosi a nuove tendenze culturali, come quella punk. Si è distinto anche nel movimento per la pace e nell'opposizione all'Agenda 2010, il programma sociale del governo socialdemocratico.