Patto di Londra | |
---|---|
L'Italia nel 1915, prima dell'entrata nella prima guerra mondiale | |
Contesto | Inizio della prima guerra mondiale con Italia neutrale |
Firma | 26 aprile 1915 |
Luogo | Londra |
Condizioni | Accordo tra Italia e Triplice intesa |
Parti | Italia Impero britannico Francia Impero russo |
Firmatari | Guglielmo Imperiali di Francavilla Edward Grey Pierre-Paul Cambon Aleksandr Benckendorf |
voci di trattati presenti su Wikipedia |
Il Patto di Londra (conosciuto anche come "Trattato di Londra") fu un accordo segreto firmato il 26 aprile 1915, stipulato tra il governo italiano (nonostante già impegnato nella Triplice alleanza, il patto militare stipulato nel 1882 da Germania, Austria-Ungheria e Italia) e i rappresentanti della Triplice Intesa, con i quali l'Italia si impegnò a scendere in guerra contro gli Imperi centrali durante la prima guerra mondiale.
L'Italia si impegnò a scendere in guerra entro un mese dalla stipula del Patto in cambio di compensi territoriali. Nonostante avesse mantenuto l'impegno, tali compensi, soprattutto a causa dell'intervento degli Stati Uniti d'America, che non erano tra i firmatari del patto, furono in parte disattesi nel trattato di Versailles che pose fine alla guerra.[1][2].
Il patto fu firmato contro le potenze della Triplice alleanza della quale l'Italia faceva ancora formalmente parte. Triplice alleanza che l'Austria aveva violato tenendo all'oscuro l'Italia delle sue intenzioni di attaccare la Serbia e scatenare la prima guerra mondiale.
Il patto di Londra restò segreto sino alla sua inattesa pubblicazione nel novembre 1917 da parte dei bolscevichi, appena giunti al potere in seguito alla Rivoluzione russa, ma fu reso noto in Italia dal governo Orlando solo il 13 febbraio 1918. Il governo rivoluzionario, diede immediata e massima pubblicità ai patti diplomatici segreti rinvenuti negli archivi zaristi. La pubblicazione del patto ebbe vasta risonanza internazionale e causò imbarazzo alle potenze firmatarie, suscitando inquietudine presso l'opinione pubblica e compromettendo il metodo della "diplomazia segreta", seguito da decenni dalle potenze europee.
L'emergere del Patto di Londra diede il via ad una modifica degli orientamenti politici internazionali che influì sulla sua non completa realizzazione a guerra finita. L'opposizione alla diplomazia segreta, e la sua denuncia quale metodo nelle relazioni internazionali, fu uno dei motivi ispiratori da parte del presidente degli Stati Uniti, Woodrow Wilson, dei suoi Quattordici punti. Il presidente statunitense si oppose alla completa realizzazione delle rivendicazioni territoriali italiane basate sul Patto di Londra non riconoscendo ad esso, come ad accordi similari con altri paesi, alcuna validità[3]. Inoltre gli Stati Uniti in più diedero la precedenza alle tesi croate e slovene del nuovo Regno dei serbi, croati e sloveni, per impedire l'espansione italiana nell'Adriatico.[4]
L'incompleta realizzazione del Patto causò grave malcontento ed agitazione in Italia, portando così al mito della Vittoria mutilata, strumento politico che contribuì in modo decisivo alla crisi del governo liberale e alla nascita ed avvento del fascismo.