Peak District National Park | |
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Panorama nel parco | |
Tipo di area | parco nazionale |
Class. internaz. | Categoria IUCN V: paesaggio terrestre protetto |
Stati | Regno Unito |
Regioni | Derbyshire, Cheshire, Grande Manchester, Staffordshire, Yorkshire meridionale, Yorkshire occidentale |
Superficie a terra | 1.440[1][2] km² |
Provvedimenti istitutivi | 17 aprile 1951[1][2] |
Gestore | National park authority |
Mappa di localizzazione | |
Sito istituzionale | |
Il Peak District è un'area montuosa di circa 1.440 km² dell'Inghilterra centro-settentrionale.[1][3][4] Si tratta di una propaggine meridionale dei Monti Pennini,[3] la quale si estende perlopiù nel nord del Derbyshire (Midlands Orientali), ma anche tra le contee del Cheshire, della Grande Manchester, dello Yorkshire meridionale, dello Staffordshire e dello Yorkshire occidentale,[3][4] formando quello che, dal 1951, è il parco nazionale noto con il nome Peak District National Park, la prima zona dichiarata protetta dal governo della Gran Bretagna.[1][2] La regione storica di Peak District sfugge in realtà ai confini imposti dal parco, che non includono le grandi città, le cave e le aree industriali.
Con i suoi circa 22.000.000 di turisti in media all'anno, il cui numero è sceso solo a causa della pandemia di COVID-19, il Peak District National Park risulta il parco nazionale più visitato d'Europa, secondo al mondo solo dopo quello del Fuji, in Giappone.[2][5][6][7][8][9][10] Dal 1966 è stato insignito dal Consiglio d'Europa del Diploma europeo delle aree protette.[1][2]
Abitato dai tempi del Mesolitico, nel sito si rintracciano testimonianze della presenza umana del Neolitico, dell'Età del Bronzo e dell'Età del ferro. Quando poi vi giunsero i romani e gli anglosassoni, la zona rimase in gran parte agricola, con l'attività dell'estrazione mineraria iniziata nel Medioevo. Richard Arkwright costruì un cotonificio durante la rivoluzione industriale, in concomitanza con il declino dell'attività mineraria e l'aumento dei lavori nelle cave di recente inaugurate. Il turismo è giunto in zona grazie alle ferrovie, con i visitatori che dal Novecento si sono interessati all'area per via dei suoi paesaggi, delle grotte, delle terme e di alcuni insediamenti di rilevanza storico-architettonica.
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