Il peccato originale antigenico, conosciuto anche come effetto Hoskins [1] si riferisce alla propensione del sistema immunitario umano a utilizzare la memoria immunologica invece di ricreare nuovi anticorpi in seguito a una seconda esposizione al patogeno, anche se con caratteristiche diverse da quello originario.
Questo effetto obbliga il sistema immunitario a utilizzare la stessa tipologia di risposta contro lo stesso antigene, impedendogli di maturare nuove risposte contro lo stesso patogeno (es. virus o batterio) che nel frattempo è in fase di evoluzione. Il peccato originale antigenico è stato descritto per il virus dell'influenza, virus dengue, virus dell'immunodeficienza umana (HIV) e tanti altri.[2]
Questo fenomeno venne descritto per la prima volta nel 1960 da Thomas Francis, Jr. nell'articolo "On the Doctrine of Original Antigenic Sin" ("Sulla dottrina del peccato originale antigenico") e venne denominato così per analogia al concetto teologico del peccato originale; solo in seguito venne citato da Richard Krause.[3][4] che pronunziò nella sua opera:
"The antibody of childhood is largely a response to dominant antigen of the virus causing the first type A influenza infection of the lifetime. [...] The imprint established by the original virus infection governs the antibody response thereafter. This we have called the Doctrine of the Original Antigenic Sin."
«Nella vita, durante la prima infezione dal virus dell'influenza di tipo A, il bambino produrrà anticorpi diretti principalmente contro l'antigene dominante del patogeno [...] L'impronta del primo ceppo di virus nel sistema immunitario condizionerà le future risposte immunitarie. Questo è quello che intendiamo come "peccato originale antigenico"»