Si tratta di una delle prime commedie shakespeariane e se ne ignora la data di prima rappresentazione. Commedia sull'amore e sulla conquista dei sentimenti, è definita commedia perché ha un lieto fine sebbene non termini con il classico matrimonio tra i personaggi, cosa che la rende atipica rispetto ad altri lavori del Bardo.
^Il titolo esatto riportato sul frontespizio della prima edizione a stampa del 1598 (cfr. riproduzione a fianco, nel riquadro riassuntivo) è Loues labors loſt, che però poi diventa uniformemente, nel corpo del libro, «Loues labor's loſt», la cui traduzione più logica parrebbe: «Pena d'amor è persa» (cfr. Tutte le commedie, pag. 634, nota asteriscata). La grafia utilizzata nella terza edizione a stampa delle opere di Shakespeare nel 1663 (il cosiddetto Third Folio) si precisò ulteriormente in «Love's labour's lost» (Felicia Hardison Londré, Love's Labour's Lost: Critical Essays, Londra, Routledge, 1997, p. 5, ISBN 0-8153-3888-0), e questa versione fu poi adottata anche nella prima ripresa moderna della commedia al Covent Garden (Londra, Chapman and Hall, 1839, accessibile online presso Google Books). Nell'ambito della presente voce si utilizzano tale grafia modernizzata (adottata anche dall'edizione oxfordiana delle opere di Shakespeare) e la traduzione italiana consolidata, «Pene d'amor perdute» (cfr. Tutte le commedie, c.s.).