Con l'espressione periodo degli appannaggi (conosciuto anche come età degli appannaggi; in russo, удельный период, udel'nyj period) viene indicata una fase della storia russa compresa fra l'inizio della disgregazione dello stato della Rus' di Kiev (avvenuta fra la metà dell'XI[1][2] e la metà del XII secolo) e la definitiva ascesa dello stato moscovita sullo scacchiere russo, datata, a seconda dei vari autori, fra la seconda metà del XV secolo e la prima metà del XVI.[3]
L'origine del nome con cui è noto questo particolare periodo della storia russa sta nella parola appannaggio, traduzione (da alcuni criticata)[4] della parola russa udel', che designava la frazione di territorio che un principe, alla sua morte, divideva fra i figli, i quali divenivano principi di appannaggio.
Il periodo degli appannaggi fu per lo stato russo un periodo di regresso economico, culturale e politico. L'economia agricola scese ad un livello di pura sussistenza, mentre si ridussero fortemente i fruttuosi commerci che caratterizzarono lo stato kievano (o, per meglio dire, ne furono all'origine); l'estrema divisione dal punto di vista politico provocò inoltre la formazione di numerosi principati piccoli e deboli, che non riuscirono ad opporsi agli attacchi delle popolazioni confinanti che spesso estesero i loro domini ai danni dei russi.