Peste del 1630 epidemia | |
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Patologia | Peste bubbonica[1] |
Luogo | Italia settentrionale, Toscana, Svizzera |
Nazioni coinvolte | Ducato di Milano, Granducato di Toscana, Repubblica di Lucca, Confederazione Elvetica, Repubblica delle Tre Leghe, Ducato di Savoia, Repubblica di Venezia, Ducato di Modena e Reggio, Ducato di Parma e Piacenza, Ducato di Mantova, Stato Pontificio |
Periodo | 1629 - 1633 |
Dati statistici globali[2] | |
Numero di morti | 1 100 000[3] (stima 1630-1631) |
La peste del 1630 fu un'epidemia di peste bubbonica[1] diffusasi in Italia nel periodo tra il 1629 e il 1633 che colpì diverse zone del Settentrione, il Granducato di Toscana, la Repubblica di Lucca e la Svizzera,[5] con la massima diffusione nell'anno 1630. Il Ducato di Milano, e quindi la sua capitale, fu uno degli Stati più gravemente colpiti. Si stima che in Italia settentrionale tra il 1630 e il 1631 morirono per la peste 1.100.000 persone su una popolazione complessiva di circa 4 milioni.[3]
L'epidemia è nota in Italia come peste manzoniana perché venne ampiamente descritta da Alessandro Manzoni nel romanzo I promessi sposi e nel saggio storico Storia della colonna infame mentre all'Estero è ricordata come "Peste Italiana": en. Italian Plague o Great Plague of Milan; es. Plaga italiana o La gran peste de Milán.
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