Phillis Wheatley (Senegal o Gambia, 8 maggio 1753 – Boston, 5 dicembre 1784) è stata una poetessa statunitense di origine africana. È stata la prima scrittrice afrostatunitense a veder pubblicata una propria opera, e i suoi scritti rappresentano la nascita del genere noto come letteratura afroamericana[1].
Nata in Africa, fu catturata e venduta come schiava all'età di sette anni e acquistata dalla famiglia Wheatley di Boston, che la fece studiare e la incoraggiò e sostenne nelle sue aspirazioni letterarie. La pubblicazione, nel 1773, di Poems on Various Subjects, Religious and Moral le diede la fama e personalità di rilievo come George Washington lodarono il suo lavoro. La Wheatley fece anche un viaggio in Inghilterra e fu celebrata dal poeta afroamericano Jupiter Hammon in un suo componimento. Dopo che ebbe raggiunto il successo come poetessa, i suoi proprietari le concessero la libertà, ma scelse di restare con la famiglia fino alla morte del suo primo padrone e alla conseguente diaspora della famiglia. Sposò quindi un nero libero, che però la lasciò ben presto. Morì in miseria nel 1784, mentre stava lavorando a un secondo libro di poesie, andato poi perduto[2].