Phreaking

Una Blue Box, l'apparecchio simbolo del phreaking negli anni sessanta e settanta

Phreaking (o phone freaking o phone phreaking) è un termine gergale inglese che indica l'attività di chi studia, sperimenta o sfrutta i telefoni, le compagnie e i sistemi telefonici per divertimento, vantaggio personale o curiosità, ricercando falle all'interno della tecnologia che permettano usi non previsti dal sistema.[1] Chi pratica questa attività all'interno di comunità organizzate si definisce spesso phreaker (o phone freak o phreak). Il termine è il risultato dell'unione tra le parole phone (telefono) e freak ("persona bizzarra", ma anche "appassionato in maniera ossessiva") ed è strettamente associato alla pratica dell'hacking.[2]

Sebbene non sia chiaro chi abbia coniato il termine, si sa che le pratiche di manomissione creativa del sistema telefonico esistono negli Stati Uniti almeno dagli anni cinquanta del Novecento.[3] La pratica acquistò particolare rilevanza tra gli anni sessanta e gli anni ottanta, con la creazione delle cosiddette "blue boxes", apparecchi che simulavano i toni che regolavano le chiamate di lunga distanza nel sistema telefonico statunitense gestito da AT&T e permettevano dunque conversazioni gratuite. Le blue boxes sarebbero diventate l'apparecchio simbolo delle comunità che si raccoglievano attorno alla pratica del phreaking. Tra i phreakers più famosi si annoverano Steve Wozniak, cofondatore della Apple, Abbie Hoffman, fondatore degli Yippie,[4] e hacker di alto profilo come John Draper e Kevin Mitnick.

  1. ^ (EN) Phone Phreaking, su telephonetribute.com. URL consultato il 29 aprile 2014 (archiviato il 21 dicembre 2013).
  2. ^ Bruce Sterling, Giro di vite contro gli hacker: legge e disordine sulla frontiera elettronica, Milano, Mondadori, 2004, ISBN 8804523875. URL consultato il 12 aprile 2018 (archiviato il 12 aprile 2018).
  3. ^ Lapsley, p.101.
  4. ^ Abbie Hoffman, Ho deriso il potere: le imprese del più grande eroe controculturale americano, Shake, 2009, p. 197, ISBN 9788888865737, OCLC 955611631. URL consultato il 29 aprile 2019.

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