Plutone (134340 Pluto) | |
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Plutone, 14 luglio 2015. Mosaico di immagini scattate dalle fotocamere LORRI (Long Range Reconnaissance Imager) e Ralph della sonda New Horizons. | |
Stella madre | Sole |
Scoperta | 18 febbraio 1930 |
Scopritore | Clyde Tombaugh |
Classificazione | Oggetto transnettuniano, plutoide, Pianeta nano |
Famiglia | Plutino |
Parametri orbitali | |
(all'epoca J2000) | |
Semiasse maggiore | 5 906 380 000 km 39,4817 au[1] |
Perielio | 4 436 820 000 km 29,6583 au[1] |
Afelio | 7 375 930 000 km 49,3050 au[1] |
Circonf. orbitale | 36 530 000 000 km 244,2 au |
Periodo orbitale | 90 560 giorni (247,9 anni) |
Periodo sinodico | 366,73 giorni[1] |
Velocità orbitale |
|
Inclinazione sull'eclittica | 17,13826° |
Inclinazione rispetto all'equat. del Sole | 11,88° |
Eccentricità | 0,2448[1] |
Longitudine del nodo ascendente | 110,29459° |
Argom. del perielio | 113,834° |
Anomalia media | 39,27713° |
Par. Tisserand (TJ) | 5,236 (calcolato) |
Satelliti | 5 |
Anelli | 0 |
Dati fisici | |
Diametro medio | 2376,6±3 km[3] |
Superficie | 1,779×107 km²[2] |
Volume | 6,39×1018 m³[2] |
Massa | |
Densità media | 1,854×103 kg/m³ |
Acceleraz. di gravità in superficie | 0,62 m/s² (0,063 g)[4] |
Velocità di fuga | 1230 m/s[2] |
Periodo di rotazione | 6,387230 giorni (6g 9h 17min 36s)[4] |
Velocità di rotazione (all'equatore) | 13,11 m/s |
Inclinazione assiale | 122,53°[1] |
Inclinaz. dell'asse sull'eclittica | 115,60° |
A.R. polo nord | 133,02° (8h 52' 5") |
Declinazione | −9,09° |
Temperatura superficiale | |
Pressione atm. | 1,00 Pa (max)[4] |
Albedo | 0,52-0,72[1] |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | |
Magnitudine app. | 15,1 |
Magnitudine ass. | −0,8 (H)[6] |
Diametro apparente | |
Plutone è un pianeta nano orbitante nella parte esterna del sistema solare, nella fascia di Kuiper. Scoperto da Clyde Tombaugh nel 1930, è stato considerato per 76 anni il nono pianeta del sistema solare.
Il suo status di pianeta fu messo in discussione dal 1992 in seguito all'individuazione di diversi oggetti di dimensioni simili nella fascia di Kuiper; la scoperta di Eris nel 2005, un pianeta nano del disco diffuso che è il 27% più massiccio di Plutone, ha portato infine l'Unione Astronomica Internazionale a riconsiderare – dopo un acceso dibattito – la definizione di pianeta e a riclassificare così Plutone come pianeta nano il 24 agosto 2006.[7][8]
Fra i corpi celesti del sistema solare, Plutone è il sedicesimo per grandezza e il diciassettesimo per massa, ed è per diametro il più grande dei pianeti nani e degli oggetti transnettuniani conosciuti (in ambedue le categorie è superato come massa da Eris). Ha inoltre massa e dimensioni inferiori a quelle dei maggiori satelliti naturali del sistema solare: i satelliti medicei di Giove, Titano, Tritone e la Luna. Paragonato a quest'ultima in particolare, la sua massa è pari a un sesto e il volume a un terzo. Come gli altri oggetti della fascia di Kuiper, Plutone è composto principalmente di ghiaccio e roccia.[9]
La sua orbita è piuttosto eccentrica e inclinata rispetto al piano dell'eclittica, mentre la sua distanza dal Sole varia da 30 fino a 49 au (4,5×109 fino a 7,3×109 km). Periodicamente Plutone, durante il suo perielio, viene a trovarsi più vicino al Sole di Nettuno, tuttavia essendo in risonanza orbitale 2:3 con esso, non gli si avvicina mai a meno di 17 au (2,5×109 km).[10]
Plutone ha cinque lune conosciute: Caronte (la più grande, con un diametro che è poco più della metà del suo), Stige, Notte, Cerbero e Idra. Plutone e Caronte vengono considerati un sistema binario o un pianeta doppio, poiché il baricentro del sistema giace al di fuori di entrambi.[11]
Il 14 luglio 2015, la sonda New Horizons è diventata la prima navicella spaziale a sorvolare Plutone, effettuando misure e osservazioni dettagliate del pianeta nano e delle sue lune. Nel settembre 2016, gli astronomi hanno annunciato che la calotta bruno-rossastra che ricopre il polo nord di Caronte è composta da toline, macromolecole organiche che possono essere ingredienti per la vita, e che, rilasciate dall'atmosfera di Plutone, precipitano su Caronte a 19000 km di distanza.[12]
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