Il karate è un’arte marziale giapponese. Nel XVIII secolo veniva chiamato tōde (mano cinese), ma con il passare del tempo si preferì cambiare il nome in Karate, nato da una diversa lettura del kanji 唐. Negli anni ‘30 del Novecento, per via del crescente imperialismo giapponese, si cambiò il primo kanji con 空, mantenendo uguale la pronuncia, ma cambiando il significato in mano vuota. Infatti il karate prevede soprattutto il combattimento a mani nude, senza l’ausilio di armi. |
Il karate ha origine a Okinawa, nelle isole Ryūkyū, dove nel 1600 nacque il Tōde (chiamato anche Okinawa-te) per ovviare al divieto di possedere armi. Questa arte marziale era sul modello del kung-fu, dato il gran numero di commercianti che si recavano in Cina avendo modo di conoscerne le culture. Il tōde, però, era riservato ai nobili e, in seguito ai profondi cambiamenti sociali di Okinawa, andò a disperdersi gettando, invece, le basi per il karate. Non avendo modo di apprendere velocemente il kung-fu, poiché si basa su concetti filosofici, su un'elaborata concezione del corpo umano e senza metodicità, i viaggiatori appresero quel che potevano arrivando a una fusione con il tōde. Il primo a fondare una scuola di karate fu Sōkon Matsumura (1793-1899), considerato caposcuola dello Shuri-te, da cui derivarono vari stili, come Shotokan-ryu, Wado-ryu, Shitō-ryū e Motobu-ryū. |
Gichin Funakoshi (Shuri 10 novembre 1868 – Tokyo 26 aprile 1957) è stato un maestro di karate giapponese e fondatore dello stile Shotokan. Originario dell’isola di Okinawa, iniziò a praticare karate verso i 12 anni dal maestro Ankō Asato, presso il quale doveva eseguire singole tecniche o kata centinaia di volte. Più in là si inserì nel suo apprendimento anche il maestro Ankō Itosu, dalle idee diverse poiché a quei tempi non esisteva un sistema unificato di karate e ognuno lo personalizzava in base alle proprie esigenze. Nel 1922 Funakoshi fu invitato a tenere una dimostrazione presso il dojo di Kanō Jigorō a Tokyo. Questi, entusiasta dello stile mostratogli e rivestendo un importante carica all'interno del ministero dell'educazione, lo invitò a rimanere per divulgare la sua arte. I primi tempi svolse il mestiere di portinaio in un pensionato di studenti. Non riuscendo a mantenersi col suo stipendio, però, decise di prendere in prestito una sala inutilizzata del palazzo, cominciando dunque i primi corsi di karate. Nell’arcro di 2-3 anni gli studenti aumentarono considerevolmente e cominciarono a formarsi diversi club di karate. Così nel 1936 nacque a Tokyo il primo dojo di karate Shotokan. |
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