Posizione di Alvin Plantinga sul libero arbitrio

Alvin Plantinga nel 2004

La versione della difesa del libero arbitrio proposta dal filosofo/teologo Alvin Plantinga[1] è un tentativo di confutare il problema logico del male, cioè l'argomento che per postulare l'esistenza di un Dio onnipotente, onnisciente, infinitamente buono in un mondo malvagio costituisce una contraddizione logica.[2] L'argomento di Plantinga (in forma abbreviata) è che "è possibile che Dio, pur essendo onnipotente, non abbia potuto creare un mondo con creature libere che non scelgono mai il male. Inoltre, è possibile che Dio, pur essendo infinitamente buono, possa desiderare di creare un mondo che contiene il male, se la bontà morale richiede creature morali libere"[3]

La difesa di Plantinga ha ricevuto un ampio consenso tra i filosofi contemporanei, sebbene riguardi solo il male morale, non il male naturale,[4] ma alcuni sostengono che la difesa sia viziata poiché presuppone una visione incompatibilista libertaria del libero arbitrio[5].

  1. ^ "Free Will Defense", in Max Black (cur.), Philosophy in America. Ithaca: Cornell UP / London: Allen & Unwin, 1965
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore BeebeIEP
  3. ^ Meister, 2009, p. 133.
  4. ^ "La maggior parte dei filosofi hanno convenuto che la difesa del libero arbitrio abbia sconfitto il problema logico del male. [...] A causa dell'argomento di Plantinga, è ormai ampiamente accettato che il problema logico del male sia stato sufficientemente ricusato" Meister, 2009, p. 134.
  5. ^ Peterson Hasker Reichenbach Basinger, 1991, pp. 130 - 133.

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