La versione della difesa del libero arbitrio proposta dal filosofo/teologo Alvin Plantinga[1] è un tentativo di confutare il problema logico del male, cioè l'argomento che per postulare l'esistenza di un Dio onnipotente, onnisciente, infinitamente buono in un mondo malvagio costituisce una contraddizione logica.[2] L'argomento di Plantinga (in forma abbreviata) è che "è possibile che Dio, pur essendo onnipotente, non abbia potuto creare un mondo con creature libere che non scelgono mai il male. Inoltre, è possibile che Dio, pur essendo infinitamente buono, possa desiderare di creare un mondo che contiene il male, se la bontà morale richiede creature morali libere"[3]
La difesa di Plantinga ha ricevuto un ampio consenso tra i filosofi contemporanei, sebbene riguardi solo il male morale, non il male naturale,[4] ma alcuni sostengono che la difesa sia viziata poiché presuppone una visione incompatibilista libertaria del libero arbitrio[5].
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