La "posta dei cavalli" è stato un servizio fornito dalle amministrazioni postali nei secoli XVI-XIX[1], ulteriore rispetto a quello della '"posta delle lettere", cioè l'inoltro della corrispondenza.
La posta dei cavalli consisteva nella possibilità di viaggiare cambiando ad ogni stazione di posta cavalli e postiglioni, in modo che fossero sempre freschi e l'andatura elevata. Cavalli e postiglioni erano di proprietà della stazione di partenza e dopo il cambio ritornavano alla stessa[2].
Questo sistema di trasporti poteva avvenire con riferimento a mezzi di trasporto diversi. Il più popolare era la diligenza pubblica.
Chi possedeva una carrozza privata, poteva viaggiare "per cambiatura" con il proprio mezzo[3].
Chi non aveva una carrozza propria, poteva noleggiare la vettura da un vetturino e poi prendere i cavalli alla posta[4], oppure poteva noleggiare la vettura alla stessa stazione di posta[3]. A tal fine i mastri di posta tenevano a disposizione qualche calesse o "sedia di posta" per i viaggiatori[5].
Con riferimento ai cavalli da tiro, i regolamenti postali indicavano in modo minuzioso quanti animali si potessero attaccare ad una carrozza, in base al tipo di veicolo, al peso da portare (persone e bagaglio) nonché alla difficoltà della strada[3].
Infine, il viaggiatore poteva montare su cavalli da sella presi alla stazione di posta. In tal caso un postiglione lo precedeva su di un altro cavallo facendogli da guida[6].
In tutti questi casi, era il postiglione che regolava l'andatura. I regolamenti postali gli vietavano di accelerare e in particolare di andare al galoppo, salvo che gli venisse pagata "doppia posta".