Pouteria sapota

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Pouteria sapota
Frutto di Pouteria sapota
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
OrdineEricales
FamigliaSapotaceae
SottofamigliaChrysophylloideae
GenerePouteria
SpecieP. sapota
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineEbenales
FamigliaSapotaceae
GenerePouteria
SpecieP. sapota
Nomenclatura binomiale
Pouteria sapota
(Jacq.) H.E.Moore & Stearn, 1967

Pouteria sapota (Jacq.) H.E.Moore & Stearn, 1967 è un albero della famiglia delle Sapotaceae[2], di antichissima coltivazione presso le civiltà precolombiane dell'America Centrale per la produzione del suo grande frutto, che veniva chiamato chachaas o chachalhaas dai Maya e tzapotl dagli Aztechi[3]. Nei luoghi di origine è anche chiamato "Mamey zapote", che ha il significato di zapote enorme, essendo il maggiore fra quelli del genere Pouteria, o semplicemente "zapote", termine però usato anche per altre sapotaceae, avendo il significato di "frutto dolce" in nahuatl.

In Italia non è finora stato diffuso nei mercati fruttiferi, per cui non è ancora stato deciso un nome vernacolare definito per la specie né è presente in alcun dizionario, ed i termini zapotone (traduzione di zapote mamey) e ciaciassa (italianizzazione dell'appellativo maya) sono stati raramente usati dai collezionisti di semi tropicali.

Il fruttifero è connesso con il canistel (Lucuma campechiana), con il caimito del Brasile (Pouteria caimito) e con la lucuma del Perù (Lucuma bifera), oltreché alla cainetta (Chrysophyllum cainito) e alla zapotella (Manilkara zapota), tutti appartenenti alla famiglia delle Sapotaceae; non ha invece alcun legame con il Sapote negro (Diospyros digyna) e con il Sapote blanco (Casimiroa edulis), che nonostante il nome appartengono a distinte famiglie botaniche.

  1. ^ (EN) Botanic Gardens Conservation International (BGCI) & IUCN SSC Global Tree Specialist Group. 2021, Pouteria sapota, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato l'8 ottobre 2023.
  2. ^ (EN) Pouteria sapota, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato l'8 ottobre 2023.
  3. ^ (EN) Pouteria sapota, su Center for New Crops & Plant Products,, Purdue University. URL consultato il 24 settembre 2016.

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