Diyanet İşleri Başkanlığı | |
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Logo del Direttorato degli Affari Religiosi | |
Tipo | Istruzione islamica, amministrazione religiosa |
Istituito | 1924 |
Presidente | Ali Erbaş |
Bilancio | Allocato dal Governo |
Sede | Ankara (Turchia) |
Indirizzo | Çankaya (Ankara) |
Sito web | Sito web ufficiale |
La Presidenza degli Affari Religiosi (in turco: Diyanet İşleri Başkanlığı), è un'amministrazione creata il 3 marzo 1924 dalla legge n. 429 su ordine di Atatürk e dall'articolo 136 della Costituzione della Turchia dalla Grande Assemblea Nazionale della Turchia, come successore dello Shaykh al-Islām dopo l'abolizione del Califfato Ottomano[1]. La sua funzione costituzionale era in origine volta ad esercitare la supervisione statale sugli affari religiosi in Turchia, in maniera da assicurare che la religione non mettesse in discussione l'identità secolare della Repubblica Turca.
Secondo diversi osservatori (David Lepeska, Svante Cornell), tale funzione del Diyanet è cambiata da quando il Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP) è salito al potere nel 2002, diventando piuttosto quella di promuovere l'islam sunnita hanafita, confessione maggioritaria della Turchia, sostenendo uno stile di vita tradizionale in patria e promuovendo l'islam turco all'estero.[2] In effetti, su impulso dell'AKP, il Diyanet è stato notevolmente potenziato a partire dal 2010-2011, infatti come effetto di ciò dal 2006 al 2015 il suo budget è quadruplicato[2][3] e il personale è raddoppiato raggiungendo i 150.000 dipendenti[2].