La presunzione di conoscenza della legge è un principio di diritto, sintetizzato nel brocardo Ignorantia legis non excusat, secondo il quale nessuno può addurre a propria scusa l'ignoranza o l'errore che ricade su una norma che si assume sia stata da lui violata; il fatto che tale ignoranza sia effettiva o solo accampata a propria discolpa non ha alcun rilievo. Si tratta, infatti di una presunzione assoluta, nessuno è pertanto ammesso a fornire la prova della mancata conoscenza della legge.
Nell'ordinamento italiano è testualmente disposto dall'art. 5 del Codice penale, il cui rigore è peraltro stato mitigato nel 1988 da una sentenza della Corte costituzionale, nel senso di giustificare l'ignoranza della norma penale in quei casi (meno rari di quanto si vorrebbe), in cui abbia il carattere dell'inevitabilità, determinata da eccessiva complessità e/o contraddittorietà della normativa.