Procaina | |
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Nome IUPAC | |
4-amminobenzoato di 2-(N,N-dietil)-amminoetile | |
Nomi alternativi | |
4-amminobenzoato di 2-(dietilammino)-etile | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C13H20N2O2 |
Massa molecolare (u) | 236.31 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-426-9 |
Codice ATC | N01 |
PubChem | 4914 |
DrugBank | DBDB00721 |
SMILES | O=C(OCCN(CC)CC)c1ccc(N)cc1 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Costante di dissociazione acida (pKa) a 288 K | 8,1 |
Dati farmacologici | |
Categoria farmacoterapeutica | anestetici |
Dati farmacocinetici | |
Metabolismo | idrolisi dalle esterasi del plasma |
Emivita | 40-84 secondi |
Escrezione | renale |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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pericolo | |
Frasi H | 301 - 317 |
Consigli P | 280 - 301+310 [1] |
La procaina è un farmaco anestetico a uso locale. Il cloridrato della procaina è commercializzato con il nome di Novocaina.
È un solido cristallino di colore bianco appartenente agli alcaloidi costituito da un estere dell'acido para-aminobenzoico. Dal punto di vista chimico è un derivato sintetico della cocaina, della quale serba l'azione paralizzante sulle strutture nervose sensitive periferiche.
Oggi viene utilizzato solo per anestesie da infiltrazione o come bloccante nervoso a scopo diagnostico.[2] Tuttavia alcuni soggetti ipersensibili a questa sostanza possono sviluppare affezioni cutanee (ad esempio l'orticaria).
La procaina viene metabolizzata per la maggior parte tramite idrolisi nei tessuti, mentre la parte restante subisce una degradazione enzimatica a livello epatico, come la cocaina. Per questo motivo, presenta una breve durata d'azione ma una tossicità minore rispetto alla cocaina.
La procaina fu sintetizzata per la prima volta nel 1905,[3] dal chimico tedesco Alfred Einhorn. È stata introdotta in medicina dal chirurgo Heinrich Braun nel 1909.[4]