Il processo ad Arne Cheyenne Johnson del 1981, noto anche come Demon Murder Trial (in italiano, "processo dell'assassinio demoniaco"), è stato un celebre caso giudiziario della Corte Superiore del Connecticut contro Arne Johnson, reo confesso dell'omicidio di Alan Bono, suo padrone di casa[1].
Il caso è passato alle cronache per aver formulato un precedente nella storia legale americana, dove un avvocato difende il proprio cliente basandosi sulle presunte prove di una condizione di influenzamento psicologico dovuta ad una possessione demoniaca al momento del reato contestato. Johnson, prima che compisse l'omicidio, venne visitato dagli investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren, su richiesta di suo fratello minore, i quali accertarono la possessione[2].
La giuria deliberò per 15 ore, nell'arco di tre giorni, prima di decidere sul giudizio di Johnson. Il 24 novembre 1981 fu condannato a espiare dai 10 a 20 anni di reclusione per omicidio colposo di primo grado, dei quali scontò solo 5[1][3][4].
L'autore della ripubblicazione di The Devil in Connecticut di Britlle, Carl Glatzel Jr., dichiarò che la storia della possessione demoniaca era un'invenzione dei coniugi Warren per pubblicizzare la loro attività, sfruttando la disabilità mentale di Johnson e la debolezza emotiva della famiglia dovuta alla situazione dell'epoca[5].