Proxima Centauri

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Proxima Centauri
Proxima Centauri ripresa in falsi colori dal telescopio spaziale Hubble
Scoperta1915
ClassificazioneNana rossa
Classe spettraleM5.5Ve[1]
Tipo di variabileStella a brillamento
Periodo di variabilitàgiorni
Distanza dal Sole4,23 al[2]
CostellazioneCentauro
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta14h 29m 43,0s[1]
Declinazione−62° 40′ 46″[1]
Lat. galattica−0,71°
Long. galattica315,78°
Parametri orbitali
Sistema planetariosì (b)
Dati fisici
Diametro medio201550 km
Raggio medio0,141[3] R
Massa
2,193×1029 kg
0,1221[3][4] M
Periodo di rotazione87±12 giorni[3]
Temperatura
superficiale
  • 2900±100 K[5] (media)
Luminosità
0,00116[3] L
Indice di colore (B-V)U–B=1,43[1];
B–V=1,90[1]
Età stimata4,85 Ga[6]
Dati osservativi
Magnitudine app.11,05[1]
Magnitudine ass.15,454[7]
Parallasse768,7±0,3 mas[8]
Moto proprioAR: −3775,40[1] mas/anno
Dec: 769,33[1] mas/anno
Velocità radiale−21,6 km/s
Nomenclature alternative
α Cen C, V645 Cen[1], CCDM J14396-6050C, GCTP 3278.00, GJ 551, HIP 70890, LFT 1110, LHS 49, LPM 526, LTT 5721, NLTT 37460

Proxima Centauri (dal latino Proxima, con il significato di "prossima", "la più vicina"), spesso abbreviata in Proxima, è una stella nana rossa di classe spettrale M5 Ve,[1][9] posta a 4,243 al in direzione della costellazione del Centauro; fu scoperta da Robert Innes, direttore dello Union Observatory, in Sudafrica, nel 1915. Parte del sistema di α Centauri,[10] è la stella più vicina al Sole.[6]

Grazie alla sua vicinanza, il suo diametro angolare può essere misurato direttamente; le misurazioni indicano che il suo raggio equivale a circa un settimo di quello solare.[6] La massa equivale a circa un ottavo di quella solare, mentre la densità è quaranta volte superiore a quella del Sole.[11] Sebbene Proxima possieda una luminosità molto bassa è soggetta a improvvisi e casuali brillamenti, causati dalla sua attività magnetica.[12] Il campo magnetico di questa stella è alimentato dai moti convettivi che avvengono nel suo interno e il brillamento che ne risulta periodicamente genera un'emissione a raggi X simile a quella prodotta dal Sole.[13] La composizione di Proxima, il suo basso tasso di produzione di energia e le sue dinamiche indicano che resterà nella sequenza principale per almeno altri 4 000 miliardi di anni, ossia per circa 300 volte l'età attuale dell'Universo.[14]

Nel 2016 è stato individuato un pianeta potenzialmente dotato di acqua liquida superficiale nella fascia orbitale abitabile. Data la sua natura di nana rossa e di stella a brillamento, la possibilità che sul pianeta possa svilupparsi la vita è ancora da accertare.[15][16]

  1. ^ a b c d e f g h i j SIMBAD query result: V* V645 Cen -- Flare Star, su simbad.u-strasbg.fr, Centre de Données astronomiques de Strasbourg. URL consultato l'11 agosto 2008. — alcuni dati sono reperibili sotto "Measurements".
  2. ^ Piero Bianucci, Distanze cosmiche: ultime notizie da Hipparchos, su lastampa.it, La Stampa.it, 7 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2009).
  3. ^ a b c d A. Suárez Mascareño et al., Revisiting Proxima with ESPRESSO (PDF), in Astronomy and Astrophysics, vol. 639, A77, luglio 2020. URL consultato il 29 settembre 2021.
  4. ^ D. Ségransan, P. Kervella, T. Forveille e D. Queloz, First radius measurements of very low mass stars with the VLTI, in Astronomy and Astrophysics, vol. 397, 2003, pp. L5–L8, DOI:10.1051/0004-6361:20021714. URL consultato il 7 agosto 2008.
  5. ^ Y. Pavlenko et al., Flare activity and photospheric analysis of Proxima Centauri (PDF), in Astronomy and Astrophysics, vol. 606, A49, ottobre 2017. URL consultato il 29 settembre 2021.
  6. ^ a b c Pierre Kervella e Frederic Thevenin, A Family Portrait of the Alpha Centauri System: VLT Interferometer Studies the Nearest Stars, ESO, 15 marzo 2003. URL consultato il 9 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2008).
  7. ^ K. W. Kamper e A. J. Wesselink, Alpha and Proxima Centauri, in Astronomical Journal, vol. 83, 1978, pp. 1653–1659, DOI:10.1086/112378. URL consultato il 3 agosto 2008.
  8. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore apj118
  9. ^ M indica le stelle con un colore tendente al rosso, 5 (su una scala da 1 a 9) indica una temperatura superficiale media rispetto alla gran parte delle stelle di classe M, mentre il numero romano V indica che la stella si trova sulla sequenza principale; la e indica che la stella presenta forti linee di emissione nel suo spettro.
  10. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Orbita
  11. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore density
  12. ^ D. J. Christian, M. Mathioudakis, D. S. Bloomfield, J. Dupuis e F. P. Keenan, A Detailed Study of Opacity in the Upper Atmosphere of Proxima Centauri, in The Astrophysical Journal, vol. 612, n. 2, 2004, pp. 1140–1146, DOI:10.1086/422803. URL consultato il 13 giugno 2008.
  13. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore apj547
  14. ^ J. Dunkley et al., Five-Year Wilkinson Microwave Anisotropy Probe (WMAP) Observations: Data Processing, Sky Maps, and Basic Results, su arxiv.org, NASA. URL consultato il 6 marzo 2008.
  15. ^ Jill C. Tarter et al., A Reappraisal of The Habitability of Planets around M Dwarf Stars, in Astrobiology, vol. 7, n. 1, 2007, pp. 30–65, DOI:10.1089/ast.2006.0124.
  16. ^ Paul Gilster, Centauri Dreams: Imagining and Planning, Springer, 2004, ISBN 0-387-00436-X.

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