Psicoterapia cognitivo-comportamentale

Il diagramma mostra come le emozioni, i pensieri e i comportamenti si influenzano a vicenda. Il triangolo nel mezzo rappresenta il principio della TCC secondo cui tutte le convinzioni fondamentali di tutti gli esseri umani possono essere riassunte in tre categorie: sé, gli altri, il futuro.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale, anche chiamata terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è un tipo di psicoterapia. Si tratta in realtà di un termine ombrello, con cui si indica una vasta famiglia di psicoterapie, anche diversificate tra loro.

La TCC è una forma di terapia "focalizzata sul problema" e "orientata all'azione". Essa si concentra sul cambiamento delle distorsioni cognitive (come pensieri, convinzioni e atteggiamenti) e sui comportamenti ad esse associati, per migliorare la regolazione emotiva[1][2] e sviluppare adeguate strategie di coping.

Originariamente ideata per curare il disturbo depressivo, le sue applicazioni sono state ampliate per includere il trattamento di molte altre condizioni di salute mentale, tra cui ansia,[3][4] disturbo da uso di sostanze, problemi coniugali e disturbi alimentari.[5][6][7] La TCC tratta tipicamente psicopatologie ben definite, ragion per cui la fase di diagnosi è un elemento essenziale della stessa, e utilizza tecniche e strategie basate sull'evidenza.[8][9][10]

La TCC è spesso contrapposta alla psicoterapia psicodinamica, dalla quale si differenzia per presupposti teorici e metodologia, ma non per gli obiettivi finali di cura e guarigione.

  1. ^ Beck JS, Cognitive behavior therapy: Basics and beyond, Seconda edizione, New York, The Guilford Press, 2011, pp. 19–20.
  2. ^ Benjamin CL, Puleo CM, Settipani CA, History of cognitive-behavioral therapy in youth, in Child and Adolescent Psychiatric Clinics of North America, vol. 20, n. 2, 2011, pp. 179–89, DOI:10.1016/j.chc.2011.01.011, PMC 3077930, PMID 21440849.
  3. ^ McKay D, Sookman D, Neziroglu F, Wilhelm S, Stein DJ, Kyrios M, Matthews K, Veale D, Efficacy of cognitive-behavioral therapy for obsessive-compulsive disorder (PDF), in Psychiatry Research, vol. 225, n. 3, febbraio 2015, pp. 236–46, DOI:10.1016/j.psychres.2014.11.058, PMID 25613661.
  4. ^ Zhu Z, Zhang L, Jiang J, Li W, Cao X, Zhou Z, Zhang T, Li C, Comparison of psychological placebo and waiting list control conditions in the assessment of cognitive behavioral therapy for the treatment of generalized anxiety disorder: a meta-analysis, in Shanghai Archives of Psychiatry, vol. 26, n. 6, dicembre 2014, pp. 319–31, DOI:10.11919/j.issn.1002-0829.214173, PMC 4311105, PMID 25642106.
  5. ^ W. Stewart Agras e Cara Bohon, Cognitive Behavioral Therapy for the Eating Disorders, in Annual Review of Clinical Psychology, vol. 17, n. 1, 7 maggio 2021, pp. 417–438, DOI:10.1146/annurev-clinpsy-081219-110907, ISSN 1548-5943 (WC · ACNP), PMID 33962536. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  6. ^ Kendall Powell, Searching for a better treatment for eating disorders, in Knowable Magazine, 16 dicembre 2021, DOI:10.1146/knowable-121621-1. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  7. ^ APA Div. 12 (Society of Clinical Psychology), What is Cognitive Behavioral Therapy?, su apa.org, American Psychological Association. URL consultato il 10 maggio 2021.
  8. ^ Johansson R, Andersson G, Internet-based psychological treatments for depression, in Expert Review of Neurotherapeutics, vol. 12, n. 7, luglio 2012, pp. 861–69; quiz 870, DOI:10.1586/ern.12.63, PMID 22853793.
  9. ^ David D, Cristea I, Hofmann SG, Why Cognitive Behavioral Therapy Is the Current Gold Standard of Psychotherapy, in Frontiers in Psychiatry, vol. 9, 29 gennaio 2018, p. 4, DOI:10.3389/fpsyt.2018.00004, PMC 5797481, PMID 29434552.
  10. ^ Hofmann SG, Asmundson GJ, Beck AT, The science of cognitive therapy, in Behavior Therapy, vol. 44, n. 2, giugno 2013, pp. 199–212, DOI:10.1016/j.beth.2009.01.007, PMID 23611069.

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