Pterodactylus | |
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Esemplare tipo sub-adulto di P. antiquus, esposto nella Collezione Bavarese di Stato di Paleontologia e Geologia | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Reptilia |
Ordine | † Pterosauria |
Famiglia | † Pterodactylidae |
Genere | † Pterodactylus Cuvier, 1809 |
Nomenclatura binomiale | |
† Pterodactylus antiquus Sömmerring, 1812 | |
Sinonimi | |
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Pterodactylus (dal greco πτέροv ptéron che significa ‘penna, ala’, e δάκτυλος dáktylos che significa ‘dito’, quindi ‘dalle dita alate’; Cuvier, 1809), in italiano comunemente noto come "pterodattilo", è un estinto genere di pterosauro, i cui membri sono popolarmente chiamati "pterodattili". Attualmente, il genere contiene una singola specie, Pterodactylus antiquus, che oltre ad essere la specie tipo è anche il primissimo genere di pterosauro mai rinvenuto.
I principali ritrovamenti di resti fossili di questo animale sono stati rinvenuti soprattutto nei Calcari di Solnhofen, di Baviera, in Germania, risalenti alla fine del periodo Giurassico (inizio Titoniano), circa 150,8-148,5 milioni di anni fa,[2] anche se alcuni resti frammentari sono stati rinvenuti anche in altre aree in Europa e in Africa.
Questo animale era un predatore che probabilmente si cibava soprattutto di pesci e piccoli invertebrati marini. Come tutti gli pterosauri, anche le ali dello Pterodactylus erano formate da una membrana di pelle che si estendeva dalla fine del quarto dito della "mano" fino agli arti posteriori. L'ala era supportata, ulteriormente, internamente da fibre di collagene ed esternamente da strutture cheratinose.