Tarantino scrisse Pulp Fiction tra il 1992 ed il 1993, inglobando scene che il suo amico e collaboratore Roger Avary aveva originariamente scritto per Una vita al massimo.[1][2] Il film è noto per la particolare presentazione della sua trama, che viene mostrata senza rispettare l'ordine cronologico degli eventi, e per il fatto di essere autoreferenziale fin dai suoi momenti di apertura, con la schermata del titolo che fornisce due definizioni di dizionario per il vocabolo "pulp".[3]
Molto tempo è dedicato a monologhi e conversazioni casuali con dialoghi eclettici che propongono le idee di ogni personaggio su vari argomenti, e l'opera presenta una combinazione di umorismo e di grande violenza. Secondo quanto riferito, la casa di produzione TriStar Pictures rifiutò la sceneggiatura giudicandola "troppo fuori di testa".[4] In seguito, il copresidente della MiramaxHarvey Weinstein ne rimase affascinato e il film divenne il primo che la Miramax finanziò per intero.[5]
Nel 1998 l'American Film Institute lo ha inserito al novantacinquesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi,[8] mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito di una posizione.[9] Lo stesso istituto l'ha inserito al settimo posto nella categoria gangster.[10] La pellicola è inoltre collocata al nono posto della lista dei 500 migliori film della storia secondo Empire stilata nel 2008 dai lettori della rivista,[11] i quali nella classifica 2024 dei 100 migliori film di tutti i tempi la collocano al settimo posto.[12]
^(EN) AFI's Top 10 Gangster Movies, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 5 gennaio 2025 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2010).