Il rapimento della sposa, noto anche come matrimonio per rapimento o matrimonio per cattura, è una pratica in cui un uomo rapisce e violenta la donna che desidera sposare[1][2][3].
Il rapimento della sposa è stato praticato in tutto il mondo e nel corso della preistoria e della storia, tra popoli diversi come gli Hmong nel sud-est asiatico, gli Tzeltal in Messico e i Romani in Europa. Avviene ancora in varie parti del mondo, ma è più comune nel Caucaso, nell’Asia centrale e in alcune parti dell’Africa[4][5][6].
Nella maggior parte delle nazioni, il rapimento della sposa è considerato un crimine a causa dell'elemento implicito dello stupro, piuttosto che una forma valida di matrimonio. Alcuni tipi di matrimonio possono anche essere visti come rientranti nel continuum tra matrimonio forzato e matrimonio combinato. Il termine viene talvolta confuso con fughe d'amore, in cui una coppia scappa insieme e successivamente cerca il consenso dei genitori. In alcuni casi, la donna collabora o acconsente al rapimento, tipicamente nel tentativo di salvare la faccia per se stessa o per i suoi genitori. In molte giurisdizioni, questo veniva incoraggiato dalle cosiddette "marry-your-rapist laws" ("leggi sposta-il-tuo-stupratore"), una norma di legge sullo stupro in una giurisdizione in base alla quale un uomo che commette stupro, violenza sessuale, rapimento o altro atto simile è esonerato se sposa la sua vittima (di sesso femminile), o (in alcune giurisdizioni) almeno se si offre di sposarla. Anche nei paesi in cui la pratica è contraria alla legge, se l’applicazione giudiziaria è debole, può prevalere il diritto consuetudinario (“pratiche tradizionali”)[7][8].
Il rapimento della sposa è spesso (ma non sempre) una forma di matrimonio precoce[9]. Potrebbe essere collegato alla pratica del prezzo della sposa, alla ricchezza pagata dallo sposo e dalla sua famiglia ai genitori della sposa e all'incapacità o riluttanza a pagarla[10].
Il rapimento della sposa si distingue dal raptio in quanto il primo si riferisce al rapimento di una donna da parte di un uomo (e dei suoi amici e parenti), ed è ancora una pratica diffusa, mentre il secondo si riferisce al rapimento su larga scala di donne da parte di gruppi di uomini, forse in tempo di guerra. Si presumeva che il raptio fosse una pratica storica, da cui il termine latino, ma il XXI secolo ha visto una recrudescenza degli stupri di guerra, alcuni dei quali presentano elementi di rapimento della sposa; ad esempio, le donne e le ragazze rapite da Boko Haram in Nigeria, dall'Esercito di Resistenza del Signore in Uganda e dall'ISIS in Medio Oriente sono state prese in moglie dai loro rapitori.
Rituali che indicano un simbolico rapimento della sposa esistono ancora in alcune culture (come quella circassa[11]), come parte delle tradizioni che circondano un matrimonio. Secondo alcune fonti, la luna di miele sarebbe un'usanza derivata originariamente dal matrimonio per cattura, basata sulla pratica del marito di nascondersi insieme alla moglie per evitare ritorsioni da parte dei parenti di lei, con l'intenzione che la donna rimanesse incinta entro la fine del mese[12].