Rhincodon typus

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Squalo balena
Squalo balena nel Mare delle Andamane intorno alle Isole Similan.
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseIttiopsidi
ClasseChondrichthyes
SottoclasseElasmobranchii
InfraclasseEuselachii
SuperordineSelachimorpha
OrdineOrectolobiformes
FamigliaRhincodontidae
Müller & Henle, 1841
GenereRhincodon
Smith, 1828
SpecieR. typus
Nomenclatura binomiale
Rhincodon typus
Smith, 1828
Areale

Lo squalo balena (Rhincodon typus Smith, 1828), unica specie del genere Rhincodon e della famiglia Rhincodontidae[2], è il più grande pesce esistente.

Classificato nel 1828, quando un esemplare di 4,6 m di lunghezza fu arpionato lungo le coste del Sudafrica, venne descritto l'anno seguente dallo zoologo Andrew Smith.[3] Fu inserito come unico rappresentante dei Rincodontidi solamente nel 1984, dopo un lungo dibattito scientifico.

È uno squalo tappeto che si muove lentamente e si nutre filtrando. L'individuo più grande confermato aveva una lunghezza di 20 m. Lo squalo balena detiene molti record di dimensioni nel regno animale, essendo di gran lunga il più grande vertebrato non mammifero vivente.

Lo squalo balena abita le acque aperte degli oceani tropicali e raramente si trova in acque al di sotto dei 21°C (70°F). Gli studi sulle bande di crescita vertebrali e sui tassi di crescita degli squali hanno stimato la durata della vita degli squali balena in 80-130 anni.[4] Gli squali balena hanno bocche molto grandi e sono filtratori, una modalità di alimentazione che si verifica solo in altri due squali, lo squalo megamouth e lo squalo elefante. Si nutrono quasi esclusivamente di plancton e piccoli pesci e non rappresentano una minaccia per l'uomo.

Il nome "squalo balena" si riferisce alle dimensioni del pesce, essendo grande quanto alcune specie di balene, oltre che alle sue abitudini di filtraggio, non dissimili da quelle dei Mysticeti.

  1. ^ (EN) Pierce, S.J. & Norman, B. 2016, Rhincodon typus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 5 luglio 2016.
  2. ^ (EN) Bailly, N. (2015), Rhincodon typus, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 14 ottobre 2015.
  3. ^ R. Aidan Martin, Rhincodon or Rhiniodon? A Whale Shark by any Other Name, su ReefQuest Centre for Shark Research.
  4. ^ (EN) Rhincodon typus, su FishBase.

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