Rik Van Looy

Rik Van Looy
Van Looy al Tour de France 1962
NazionalitàBelgio (bandiera) Belgio
Ciclismo
SpecialitàStrada, pista
Termine carriera1970
Carriera
Squadre di club
1953-1954L'Avenir
1954Bianchi
1955Van Hauwaert
1955Girardengo
1956-1961Faema
1962Flandria
1963G.B.C.
1964-1966Solo
1967Cynar
1967-1970Willem II
Nazionale
1952-1969Belgio (bandiera) Belgio
Carriera da allenatore
1973-1975Ijsboerke
1976Gero
1977Zoppas
Palmarès
 Mondiali su strada
BronzoLugano 1953In linea dil.
ArgentoCopenaghen 1956In linea
OroSachsenring 1960In linea
OroBerna 1961In linea
ArgentoRonse 1963In linea
 

Rik Van Looy, all'anagrafe Hendrik (Grobbendonk, 20 dicembre 1933Herentals, 17 dicembre 2024[1]), è stato un ciclista su strada, pistard e dirigente sportivo belga.

Professionista dal 1954 al 1970, fu il dominatore delle corse in linea per oltre un decennio a cavallo degli anni cinquanta e sessanta. Due volte campione del mondo tra i professionisti su strada (nel 1960 e 1961) si aggiudicò tutte e cinque le classiche monumento, primato condiviso con i connazionali Eddy Merckx e Roger De Vlaeminck, facendo sue tre Parigi-Roubaix, una Milano-Sanremo, due Giri delle Fiandre, un Giro di Lombardia e una Liegi-Bastogne-Liegi.[2][3] Van Looy è anche l'unico ciclista che è riuscito a vincere tutte le 8 classiche originali (Cinque monumenti, Freccia Vallone, Parigi-Bruxelles e Parigi-Tours).

Van Looy vinse complessivamente 379 corse su strada, primato che è stato migliorato solamente da Eddy Merckx. Con trentasette trionfi è, altresì, al nono posto nella classifica di tutti i tempi dei vincitori di tappe dei Grandi Giri.[4]

Era soprannominato Rik II per distinguerlo da un altro famoso corridore belga con lo stesso nome, Rik Van Steenbergen. Gli venne anche attribuito il soprannome di Imperatore di Herentals per la sua origine fiamminga e per il ruolo assunto nel gruppo.

  1. ^ Rik Van Looy è morto: addio all'Imperatore di Herentals. Vinse due Mondiali e tutte le Classiche, su repubblica.it, 18 dicembre 2024. URL consultato il 18 dicembre 2024.
  2. ^ Paolo Viberti, Vecchio&Nuovo: il gitano imprevedibile De Vlaeminck, in www.tuttosport.com. URL consultato il 20 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2009).
  3. ^ (EN) Rik Van Looy, su sports-reference.com, Sports Reference LLC. Modifica su Wikidata
  4. ^ (FR) Palmarès Rik van Looy, su memoire-du-cyclisme.eu, Mémoire du Cyclisme.

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