Il Rinascimento fu un periodo storico che si sviluppò in Italia tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'Età Moderna in un arco di tempo che va dalla metà del quindicesimo secolo, fino alla fine del sedicesimo secolo.[2] I suoi limiti cronologici conoscono ampie differenze tra discipline ed aree geografiche.[3]
Vissuto dalla maggior parte dei suoi protagonisti come un'età di cambiamento, maturò un nuovo modo di concepire il mondo e sé stessi, sviluppando le idee dell'Umanesimo, nato in ambito letterario nel quattordicesimo secolo per il rinato interesse degli studi classici, per opera soprattutto di Francesco Petrarca[4], e portandolo a influenzare per la prima volta anche le arti figurative e la filosofia corrente.
^A partire dal Quattrocento l'esperienza teorica e il dibattito sulla "città ideale" furono tanto intensi da fare di quel tema, pure in carenza di vere e proprie realizzazioni pratiche, uno dei grandi snodi ispiratori su cui si concentrò la riflessione dell'arte, dell'architettura e dell'urbanistica rinascimentale, che ambirono a coniugarvi esigenze funzionali e sensibilità estetica, un'aspirazione che porta con sé i tratti caratteristici di quel tempo (in Gillo Dorfles, Cristina Dalla Costa, Marcello Ragazzi, Storia dell'arte dalla Preistoria al Settecento, p. 167)
^«I suoi limiti cronologici possono fissarsi con buona approssimazione tra la metà circa del Trecento e la fine del Cinquecento, anche se alcuni studiosi tendono a circoscrivere l’arco cronologico tra il 1450 e il 1575, altri tra il 1492 e il 1600.» cfr. Enciclopedia Italiana Treccani alla voce corrispondente.