La locuzione rito peloritano viene utilizzata nel gergo giornalistico per identificare una commistione di interessi e di intenti tra potere legale (magistratura, politica ed altre istituzioni statali) ed illegale (Cosa nostra e 'Ndrangheta), che ufficialmente dovrebbero essere in contrasto tra loro, ma che nella realtà dei fatti collaborano per il raggiungimento di un determinato scopo o semplicemente per il mantenimento dello status quo e del loro potere, instaurando in un dato territorio una "zona franca" rispetto all'autorità dello Stato[1].
Essa deriverebbe il suo nome dai monti Peloritani, rilievi montuosi posti alle spalle della città di Messina, città dov'è nato il termine, che divenne di dominio pubblico grazie all'inchiesta aperta dalla Commissione parlamentare antimafia nel 1998[2].