La rivolta di Filippo fu una sollevazione armata condotta da un certo Filippo, impostosi come "pretendente" al trono del Regno di Macedonia.[1] Si svolse nel 142 a.C., pochi anni dopo la creazione della provincia di Macedonia: in quell'anno era governata dal propretore Aulo Licinio Nerva, e Filippo riuscì a radunare una forza di circa 16.000 armati. Nerva inviò contro il questore Lucio Tremellio Scrofa, che con l'esercito li sconfisse[2] sedando ogni minaccia, e infine Filippo venne catturato e giustiziato. Questa fu l'ultima documentata insurrezione verso il dominio romano nel territorio macedone.