Rivolta ionica

Rivolta ionica
parte delle guerre persiane
La rivolta ionica
Data499-493 a.C.
LuogoCoste egee dell'Asia Minore, Anatolia
EsitoVittoria decisiva persiana
Modifiche territorialiLa Persia ristabilisce il controllo sulle regioni greche in Asia Minore e Cipro
Schieramenti
Comandanti
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La rivolta ionica e le ribellioni associate avvenute in Eolide, in Doride, a Cipro e in Caria, furono sollevazioni militari in diverse regioni dell'Asia Minore contro il dominio persiano e durarono dal 499 a.C. al 493 a.C. La causa della ribellione fu l'insoddisfazione delle città greche dell'Asia Minore nei confronti dei tiranni nominati dalla Persia per dominarle, oltre che le azioni dei due tiranni di Mileto, Istieo ed Aristagora. Le città della Ionia erano state conquistate dalla Persia intorno al 540 a.C. e, successivamente, erano state governate da tiranni provenienti dall'Asia Minore, ma nominati dal satrapo persiano di Sardi. Nel 499, l'allora tiranno di Mileto, Aristagora, lanciò una spedizione congiunta con il satrapo persiano Artaferne per conquistare Nasso, nel tentativo di rafforzare la sua posizione nella stima del Gran Re. La missione fallì: avvertendo la sua imminente destituzione dal ruolo di tiranno, Aristagora scelse di incitare tutta la Ionia a ribellarsi contro il re persiano Dario il Grande.

Nel 498 a.C., sostenuti dalle truppe di Atene ed Eretria, gli Ioni marciarono verso Sardi, la conquistarono (tranne l'acropoli) e le appiccarono il fuoco. Ma nel viaggio di ritorno alla Ionia furono inseguiti dalle truppe persiane e duramente sconfitti nella battaglia di Efeso. Questa campagna fu l'unica azione offensiva degli Ioni, che successivamente si portarono sulla difensiva. I Persiani risposero nel 497 a.C. con un attacco tripartito volto a riconquistare le zone periferiche della ribellione, ma la diffusione della rivolta in Caria fece sì che il grosso dell'esercito persiano, comandato da Daurise, fosse trasferito lì. Mentre inizialmente la campagna ebbe successo, l'esercito fu annientato in un agguato nella battaglia di Pedaso (496 a.C.). Ciò determinò una situazione di stallo fino al 495 a.C.

Nel 494 a.C. l'esercito persiano e la marina si unirono e puntarono verso il cuore della ribellione, Mileto. La flotta ionica cercò di difendere Mileto per mare, ma venne duramente sconfitta nella battaglia di Lade, dopo la defezione di Samo. Mileto venne poi assediata e presa e la sua popolazione ridotta in schiavitù dai Persiani. Questa doppia sconfitta concluse la rivolta ed i Cari si arresero. Nel 493 a.C. i Persiani riconquistarono le città della costa occidentale che ancora resistevano, prima di concludere con la Ionia un accordo di pace che fu da tutti considerato giusto ed equo.

La rivolta ionica rappresentò il primo grande conflitto tra la Grecia e l'Impero persiano e segnò l'inizio della prima fase delle guerre persiane. Anche se l'Asia Minore era stata ricondotta sotto il dominio persiano, Dario decise di punire Atene ed Eretria per aver sostenuto la rivolta. Inoltre, visto che la miriade di città-stato della Grecia rappresentava una costante minaccia per la stabilità del suo impero, secondo Erodoto Dario decise di conquistare tutta la Grecia. Nel 492 a.C. iniziò, come conseguenza diretta della rivolta ionica, la prima invasione persiana della Grecia.


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