Roma | |
---|---|
![]() | |
Descrizione generale | |
Tipo | nave da battaglia |
Classe | Littorio |
In servizio con | ![]() |
Costruttori | C.R.D.A. |
Cantiere | San Marco - Trieste |
Impostazione | 18 settembre 1938 |
Varo | 9 giugno 1940 |
Entrata in servizio | 14 giugno 1942 |
Destino finale | affondata il 9 settembre 1943 da bombardieri tedeschi |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 44 050 t 46 215 t (pieno carico) |
Lunghezza | 240,7 m |
Larghezza | 32,9 m |
Pescaggio | 10,5 m |
Propulsione | vapore:
|
Velocità | 31 nodi (57,4 km/h) |
Autonomia | 3 920 miglia a 20 nodi (con 4 000 t di nafta) (7 259 km a 37 km/h) |
Equipaggio | 120 ufficiali e 1 800 equipaggio |
Equipaggiamento | |
Sensori di bordo | radar EC3/ter «Gufo» |
Armamento | |
Artiglieria | Cannoni:
|
Corazzatura | 350 mm (verticale) 150 mm (orizzontale sopra i depositi munizioni) 350 mm (max. artiglierie principali) 280mm (max.artiglierie secondarie) 260 mm (torrione di comando) |
Mezzi aerei | 3 tra IMAM Ro.43 e Reggiane Re.2000 |
dati tratti da www.regianaveroma.org, dove non altrimenti specificato. | |
voci di navi da battaglia presenti su Wikipedia |
Il Roma è stata una nave da battaglia della Regia Marina, terza e ultima unità entrata in servizio della classe Littorio: rappresentò il meglio della produzione navale bellica italiana della seconda guerra mondiale.[1] Costruita dai Cantieri Riuniti dell'Adriatico e consegnata alla Regia Marina il 14 giugno 1942, fu danneggiata da un bombardamento aereo statunitense quasi un anno dopo mentre era alla fonda a La Spezia, subendo in seguito altri danni che la costrinsero a tornare operativa solamente il 13 agosto 1943.
A seguito della resa incondizionata dell'Italia agli Alleati, al Roma era stato ordinato, assieme ad altre navi militari, di raggiungere l'isola sarda della Maddalena, come concordato con gli Alleati. La squadra navale italiana, tuttavia, fu attaccata da alcuni bombardieri tedeschi che, servendosi delle bombe radioguidate plananti Ruhrstahl SD 1400, affondarono la corazzata il 9 settembre 1943, provocando 1.393 vittime tra cui lo stesso ammiraglio Bergamini.
Nei suoi quindici mesi di servizio il Roma percorse 2 492 miglia in venti uscite in mare, senza partecipare a scontri navali, consumando 3 320 tonnellate di combustibile, rimanendo fuori servizio per riparazioni per 63 giorni.[2]
Il 28 giugno 2012, dopo decenni di ricerche, il relitto della corazzata è stato rinvenuto a 1 000 metri di profondità e a 16 miglia dalla costa nel golfo dell'Asinara.[3][4]