Rovelizumab | |
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Caratteristiche generali | |
Numero CAS | |
Codice ATC | n.d. |
Indicazioni di sicurezza | |
Il rovelizumab, noto anche come LeukArrest o Hu23F2G, è un anticorpo monoclonale umanizzato che è stato usato sperimentalmente come farmaco immunosoppressivo. Il rovelizumab è stato sviluppato dalla Icos per il trattamento di pazienti con shock emorragico.[1]
Il farmaco è un anticorpo monoclonale che sopprime i globuli bianchi che diventano iper-attivi in corso di shock.[2][3]
Il numero di pazienti trattati con il farmaco, nelle sperimentazioni effettuate, è stato basso perché il rovelizumab va somministrato nelle prime 4 ore dall'evento scatenante lo shock. L'obbigo di ottenere il consenso informato da parte dei pazienti e/o parenti rende difficile l'arruolamento dei pazienti stessi, a causa dei tempi troppo brevi disponibili per l'efficacia clinica del farmaco.[3]
Il rovelizumab è stato anche studiato per il trattamento dell'attacco di cuore (infarto), nella sclerosi multipla, e dell'ictus, ed è in fase di studio come trattamento del vasospasmo cerebrale, nel trauma cranico, e nel trapianto renale e nella ristenosicoronarica.[4][5]
Altre aziende hanno cercato di sviluppare farmaci anticorpi monoclonali anti-CD18, tra questi ci sono la Genentech con erlizumab, la Protein Design Labs (PDL) e la Centocor con due loro farmaci.[6]
Anche se le prove sperimentali sull'uomo sono state deludenti, la ricerca di farmaci ad azione anti-CD18 negli animali è stata incoraggiante. L'inefficacia si pensa sia dovuta al fatto che questi farmaci sperimentali influenzano in modo casuale il meccanismo di adesione dei linfociti negli esseri umani.[6]