Ryke Geerd Hamer

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Ryke Geerd Hamer, con la figlia Birgit (a sinistra) e alcuni familiari a Roma, mentre mostra le foto del figlio e della moglie

Ryke Geerd Hamer (Mettmann, 17 maggio 1935Sandefjord, 2 luglio 2017[1]) è stato un medico tedesco, radiato dal relativo albo professionale.

È noto per aver elaborato, a partire dal 1981, una medicina alternativa denominata Nuova Medicina Germanica (NMG). Hamer sostenne che la genesi di ogni patologia sia dovuta a presunti traumi o conflitti non risolti e propone trattamenti originali, come il contagio volontario con agenti microbici. Le sue teorie alternative, logicamente contraddittorie e scientificamente implausibili in quanto prive di qualsiasi riscontro biologico o clinico[2][3][4], sono state ripetutamente al centro di polemiche poiché hanno causato il decesso di un alto numero di pazienti che le avevano seguite[5][6]. Secondo quanto riportato da diverse fonti, sarebbero tra i 140[7] e le diverse centinaia[8] i decessi attribuiti all'applicazione dell'approccio di Hamer. Inoltre, secondo SwissCancer, ai pazienti affetti da cancro viene negata la terapia del dolore tramite somministrazione degli oppioidi (morfina), non prevista nella NMG[9].

Per tali motivi è stato indagato, arrestato e condannato più volte in diversi paesi europei (Francia, Spagna, Austria, Germania, Belgio) per i reati di cattiva pratica medica, esercizio abusivo di professione medica, calunnia e frode. Radiato dall'Ordine dei medici e conseguentemente sospeso dalla pratica medica da un Tribunale tedesco nel 1986, perché affetto da "monomanie e grave perdita del senso della realtà"[10], è stato incarcerato l'ultima volta in Francia dal settembre 2004 al 16 febbraio 2006 per frode ed esercizio abusivo della professione medica.

Hamer è conosciuto inoltre per le sue affermazioni antisemite, che nel marzo 2007 gli sono costate l'avvio di ulteriori procedimenti giudiziari da parte della procura di Cottbus (dal pubblico ministero Robbineck) per "incitamento all'odio razziale".

Inoltre è conosciuto per la vicenda di suo figlio Dirk, morto in seguito al ferimento da arma da fuoco, caso per il quale Vittorio Emanuele di Savoia fu accusato di omicidio e poi assolto.[11][12][13]

  1. ^ (DE) "Wunderheiler" Ryke Geerd Hamer ist tot, su derstandard.at.
  2. ^ (FR) La «biologie totale» sous la loupe, su pseudo-sciences.org, Association française pour l'information scientifique (AFIS).
  3. ^ Biologie Totale and other bastard offspring of Ryke Geerd Hamer's German New Medicine
  4. ^ Scienza e Pseudoscienza : il caso Hamer e il metodo anti-cancro, su storiediscienza.it. URL consultato il 10 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  5. ^ Medbunker a cura di Salvo Di Grazia
  6. ^ Hamer e la Nuova Medicina Germanica: intervista a Ilario D’Amato, in Query, 29 settembre 2014.
    «È estremamente difficile fare una precisa stima numerica. Nella mia dissertazione per la laurea in Giornalismo Internazionale ho analizzato oltre cento quotidiani ed altrettanti blog che ne parlavano in maniera esplicita, ma questa è solo la punta dell’iceberg. Spesso scrivono di “essere guariti”, ma basta una ricerca giornalistica approfondita per scoprire che sono morti: quello che resta su Internet, però, è il “sono guarito"»
  7. ^ Dossier Hamer, su dossierhamer.it. URL consultato il 26 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2011).
  8. ^ (FR) La medicina che uccide, su rtbf.be. URL consultato il 26 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2011).
  9. ^ Swiss Study Group for Complementary and Alternative Methods in Cancer. Hamer's «New Medicine» Archiviato il 23 marzo 2012 in Internet Archive..
  10. ^ In fuga con la figlia malata di cancro, in La Repubblica, 20 luglio 1995.
  11. ^ Savoia, la disgrazia di Cavallo, in TGCom24. URL consultato il 4 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2016).
  12. ^ Il video che incastra Savoia, in Il Fatto Quotidiano, 24 febbraio 2011.
  13. ^ Gian Paolo Rossetti, Vittorio Emanuele assolto, il ragazzo è morto, in AA.VV., I veri «gialli» della nera, a cura di Daniele Protti, introduzione di Carlo Lucarelli, Milano, RCS Periodici, 2003.

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