Gli SQUID (acronimo inglese di superconducting quantum Interference device, lett. "dispositivo superconduttore a interferenza quantistica") sono magnetometri estremamente sensibili, usati per misurare campi magnetici flebili, e sono costituiti da un anello superconduttore contenente una o più giunzioni Josephson.
Per essere precisi, gli SQUID misurano il flusso magnetico concatenato e la loro sensibilità è espressa in frazioni del quanto di flusso magnetico: per unità di banda passante. La sensibilità al flusso del campo magnetico degli SQUID per strumenti commerciali[1] è di circa , per frequenze al di sopra di .
Negli ultimi anni si sono affermati nuovi magnetometri basati sullo scambio di spin[2] che hanno una sensibilità al campo magnetico potenzialmente maggiore (non dimostrata sperimentalmente), ma occupano un volume maggiore degli SQUID e necessitano di campi magnetici di fondo molto piccoli; tuttavia hanno il pregio di funzionare a temperatura ambiente.
Uno SQUID è formato da materiali superconduttori; per funzionare ha quindi bisogno di essere raffreddato a temperature inferiori alla temperatura critica. Nel caso di superconduttori ad alta temperatura critica si devono raggiungere temperature inferiori ai 90 K (raggiungibili con azoto liquido), mentre per superconduttori convenzionali la temperatura deve essere inferiore ai 9 K (raggiungibili con elio liquido). Tenere presente che finora SQUID ad elevate prestazioni (rumore, riproducibilità) sono ottenuti solo con superconduttori tradizionali. Con questo nome si distinguono due dispositivi: il dc-SQUID e l'rf-SQUID.