Il sacrificio umano è l'atto di uccidere uno o più esseri umani, solitamente come offerta a una divinità, come parte di un rito religioso. Il sacrificio umano è stato praticato da diverse culture antiche lungo il corso della storia. Nelle culture antiche si parlava di sacrificio umano quando a una divinità venivano immolati degli uomini per propiziarsene i favori.
Le vittime erano tipicamente uccise seguendo un predeterminato rituale, che avrebbe dovuto accontentare o placare gli dei, certi esseri spirituali o le anime dei defunti, ad esempio come offerta propiziatoria, oppure come sacrificio dei servitori di un re i quali venivano uccisi in modo da continuare a servire il loro padrone anche nella vita ultraterrena. Pratiche strettamente correlate si trovano in alcune società tribali, come per il cannibalismo e coloro che vengono definiti come cacciatori di teste[1].
Col sopraggiungere dell'età del ferro, assieme alle strutture connesse alle varie religioni (vedi periodo assiale), il sacrificio di esseri umani è stato sempre meno comune in tutto il Vecchio Mondo, fino a esser considerato come un barbaro residuo dei tempi pre-moderni (vedi antichità classica). Nel Nuovo Mondo tuttavia il sacrificio di uomini ha continuato a esser diffuso a vari livelli fino al periodo della colonizzazione europea delle Americhe.
I popoli che più avevano sacrificato uomini per queste cause sono gli Aztechi, i Maya, ma anche i popoli della penisola arabica pre-islamica. Si hanno poi notizie di tali pratiche presso Cartagine e nelle colonie fenicie della Sardegna e della Sicilia e nell'antica Roma (fino all'epoca repubblicana).[2] In genere la pratica era diffusa presso la maggior parte dei popoli antichi conosciuti.
Nei tempi moderni anche la pratica parallela del sacrificio animale è praticamente scomparsa da tutte le principali religioni (o è stato rifuso in termini di macellazione rituale) e il sacrificio umano è divenuto estremamente raro. La maggior parte delle religioni condanna oggi la pratica, mentre le leggi odierne secolari lo trattano come un omicidio: all'interno di una società che condanna il sacrificio umano, può essere utilizzato anche il termine di assassinio rituale[3][4].