Sale di diazonio

Struttura generale di catione diazonio organico, con R un radicale alchile o arile.

I sali di diazonio sono composti organici di tipo salino aventi formula generale R–+N≡N X, in cui il gruppo funzionale cationico –+N≡N è detto diazonio.[1] Il gruppo è isoelettronico a quello degli isonitrili (come pure a quello dei nitrili).[2] Il gruppo R rappresenta genericamente un alchile o un arile, anche se raramente i sali di alchildiazonio sono sufficientemente stabili, cosa che invece accade per i sali di arildiazonio, cioè Ar–+N≡N X. Infatti, tra gli ioni alchildiazonio il più stabile, praticamente l'unico tra gli alchili, è il metildiazonio H3C–+N≡N,[3] ben noto per essere l'intermedio (non come sale stabile) nelle reazioni in cui si ha la protonazione del diazometano H2C=+N=N;[4] con altri alchili si ha di norma la scissione eterolitica all'atto stesso di formazione del sale di diazonio, con rilascio di una molecola di N2, che è con ogni probabilità il miglior gruppo uscente, e questo è regolarmente il destino dei tentativi di preparazione di sali di diazonio alchilici.[4]

Per avere quindi sali di diazonio aventi una seppur limitata stabilità occorre normalmente ricorrere ad arili, con i quali si beneficia della stabilizzazione fornita dalla risonanza del gruppo diazonio con l'anello aromatico.[5] Anche così, tuttavia, questi sali di arildiazonio (detti anche di arendiazonio[6]), che sono composti dotati di ricca e variata reattività, sono comunque termicamente instabili, la loro formazione e le loro reazioni sono normalmente condotte a freddo o comunque a bassa temperatura.[7][8]

Sintetizzati per la prima volta nel 1858 a partire da ammine aromatiche, i sali di diazonio ricoprirono presto un ruolo importante nella produzione industriale dei coloranti azoici[9].

  1. ^ (EN) Diazonium salts, su goldbook.iupac.org, IUPAC Gold Book.
  2. ^ J. B. Hendrickson, D. J. Cram e G. S. Hammond, CHIMICA ORGANICA, traduzione di A. Fava, 2ª ed., Piccin, 1973, pp. 489-490.
  3. ^ F. A. Carey e R. J. Sundberg, Advanced Organic Chemistry, Part A: Structure and Mechanisms, 5ª ed., Springer Science+Business Media, LLC, 2007, p. 653, ISBN 978-0-387-44897-8.
  4. ^ a b Michael B. Smith, MARCH’S ADVANCED ORGANIC CHEMISTRY, 8ª ed., John Wiley & Sons, 2020, pp. 466-467, ISBN 9781119371809.
  5. ^ I. L. Finar, ORGANIC CHEMISTRY The fundamental principles, Fourth Edition, Longmans, 1963, p. 582.
  6. ^ Paula Yurkanis Bruice, Chimica Organica, Edises, 2008, p. 646.
  7. ^ I. L. Finar, ORGANIC CHEMISTRY The fundamental principles, Fourth Edition, Longmans, 1963, p. 665.
  8. ^ R. Fusco, G. Bianchetti e V. Rosnati, 8.1. Metodi di ottenimento dei sali di diazonio: diazotazione, in CHIMICA ORGANICA, volume primo, L. G. Guadagni, 1974, pp. 254-255.
  9. ^ (EN) Diazonium salt, su britannica.com, Encyclopædia Britannica online.

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