«Carissimo Amico, l'altra sera, pranzando con donna Elena Cairoli, seppi da lei, con gran piacere, che Gianturco in casa sua a Roma aveva parlato di te, con altri, come del 'primo avvocato d'Italia'. [...] Dell'amicizia tua sono lieto e orgoglioso, e l'alta stima in cui ti hanno uomini come il Gianturco, e la fama che accompagna il tuo nome mi fanno piacere immenso.
Ti abbraccio, tuo affettuosissimo Giovanni Verga.»
Salvatore Paola Verdura | |
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L'avvocato Salvatore Paola Verdura, intorno al 1880 | |
Consigliere comunale di Catania | |
Durata mandato | 10 giugno 1860 – 10 agosto 1897 |
Dati generali | |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università degli studi di Catania |
Professione | Procuratore, avvocato |
Salvatore Paola Verdura (Catania, 1837 – Catania, 20 luglio 1916) è stato un avvocato, politico e intellettuale italiano[1].
Fu noto per essere stato a lungo amico e corrispondente di Giovanni Verga, oltre che suo avvocato di fiducia nella causa di “Cavalleria Rusticana”, contro Pietro Mascagni ed Edoardo Sonzogno.
L'avvocato Verdura prese anche le istanze di Nunzio Nasi, accusato di peculato, contro l'allora presidente del Consiglio Giovanni Giolitti.
Più volte assessore e consigliere comunale della sua città natale, fu presidente della commissione per la costruzione della Ferrovia Circumetnea.[2]