Sangue (umore)

Illustrazione da un trattato alchemico del 1677

Il sangue inteso come umor rosso aveva nella medicina umorale di derivazione ippocratica un significato molto più vasto di quello attribuito al suo aspetto fisico e meramente biologico.[1] In particolare, costituiva uno dei quattro umori, insieme al flegma e alla bile gialla e nera.[2]

Descritto da Goethe come un «succo molto particolare»,[3] il sangue era considerato in svariati contesti culturali, anche lontani tra loro, come la sede della vita e delle forze ancestrali,[4] sia in ambito giudaico-cristiano,[5] che ad esempio in quello cinese.[1] Nella tradizione occidentale era ritenuto un fluido caldo e umido, generato dall'archetipo dell'aria.[1]

Simbolo archetipico dell'aria, dalle proprietà calde e umide che definiscono l'umore rosso (le cui caratteristiche tuttavia si ritrovano in parte anche nell'elemento fuoco)
  1. ^ a b c Le quattro Qualità, modalità archetipiche del mondo fenomenico, su docplayer.it.
  2. ^ Umori, su treccani.it.
  3. ^ «Blut ist ein ganz besonder Saft», dice Mefistofele a Faust (Goethe, Faust, atto I, v. 1740).
  4. ^ Hermann Leberecht Strack, Das Blut im Glauben und Aberglauben der Menschheit, München, Beck, 1900.
  5. ^ Piero Camporesi, Il sugo della vita. Simbolismo e magia del sangue (1984), Milano, Il Saggiatore, 2007.

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