Il sangue inteso come umor rosso aveva nella medicina umorale di derivazione ippocratica un significato molto più vasto di quello attribuito al suo aspetto fisico e meramente biologico.[1] In particolare, costituiva uno dei quattro umori, insieme al flegma e alla bile gialla e nera.[2]
Descritto da Goethe come un «succo molto particolare»,[3] il sangue era considerato in svariati contesti culturali, anche lontani tra loro, come la sede della vita e delle forze ancestrali,[4] sia in ambito giudaico-cristiano,[5] che ad esempio in quello cinese.[1] Nella tradizione occidentale era ritenuto un fluido caldo e umido, generato dall'archetipo dell'aria.[1]