Sarit Thanarat | |
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Primo ministro della Thailandia | |
Durata mandato | 20 ottobre 1958 – 8 dicembre 1963 |
Monarca | Bhumibol Adulyadej |
Predecessore | Thanom Kittikachorn |
Successore | Thanom Kittikachorn |
Ministro dello sviluppo nazionale | |
Durata mandato | 9 febbraio 1959 – 8 dicembre 1963 |
Capo del governo | se stesso |
Predecessore | carica creata |
Successore | Sahorda Weerathien |
Ministro della Difesa della Thailandia | |
Durata mandato | 31 marzo 1957 – 12 settembre 1957 |
Predecessore | Plaek Phibunsongkhram |
Successore | Thanom Kittikachorn |
Comandante supremo delle Reali Forze Armate Thailandesi | |
Durata mandato | 27 settembre 1957 – 8 dicembre 1963 |
Predecessore | Plaek Phibunsongkhram |
Successore | Thanom Kittikachorn |
Comandante in capo del Reale Esercito Thailandese | |
Durata mandato | 23 giugno 1954 – 8 dicembre 1963 |
Predecessore | Phin Choonhavan |
Successore | Thanom Kittikachorn |
Commissario generale della Reale polizia thailandese | |
Durata mandato | 9 febbraio 1959 – 8 dicembre 1963 |
Predecessore | Sawai Saenyakorn |
Successore | Prasert Ruchirawongse |
Dati generali | |
Suffisso onorifico | ordine delle Nove Gemme |
Partito politico | Indipendente |
Firma |
Sarit Thanarat | |
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Sarit Thanarat in uniforme | |
Nascita | Bangkok, 16 giugno 1908 |
Morte | Bangkok, 8 dicembre 1963 (55 anni) |
Dati militari | |
Paese servito | Thailandia |
Forza armata | Reale esercito thailandese |
Anni di servizio | 1928-1963 |
Grado | Feldmaresciallo |
Guerre | Conquista giapponese della Birmania |
Comandante di | Reale esercito thailandese (Comandante in capo 1954-1963) Reali forze armate thailandesi (Comandante in capo 1957-1963) |
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Sarit Thanarat (in thai สฤษดิ์ ธนะรัชต์; Bangkok, 16 giugno 1908 – Bangkok, 8 dicembre 1963) è stato un politico e generale thailandese.
Organizzò il colpo di Stato del 1957 che costrinse all'esilio il dittatore Plaek Phibunsongkhram. L'anno successivo divenne dittatore e primo ministro della Thailandia rimanendo in carica fino alla morte, avvenuta nel 1963.[1]
Il suo regime anticomunista fu caratterizzato da una dura repressione delle opposizioni e dalla definitiva intromissione degli Stati Uniti nella politica thailandese. Legittimò la propria egemonia restituendo alla monarchia Chakri una posizione di primo piano che non aveva più avuto da quando era stata messa in disparte dalla cosiddetta rivoluzione siamese del 1932, quando re Rama VII aveva concesso la monarchia costituzionale ed aveva di fatto consegnato il potere ai militari. Grazie ai finanziamenti statunitensi, Sarit contribuì in modo determinante alla crescita economica del Paese negli anni sessanta.[2]