Satelliti medicei

I quattro satelliti medicei di Giove in un fotomontaggio che ne mette a confronto le dimensioni. Dall'alto: Io, Europa, Ganimede e Callisto.
Un raro transito triplo di Io, Europa e Callisto sul disco di Giove, in due immagini riprese dal telescopio Hubble: a sinistra l'inizio dell'evento, di Europa è visibile solo l'ombra vicino al bordo in basso a sinistra di Giove, mentre nell'immagine di destra appare Europa, mentre Io si trova sul lato opposto. L'ombra sfumata più grande nelle due immagini è quella di Callisto, che si è spostato molto più lentamente delle due lune più interne.

Sono comunemente definiti satelliti medicei (o galileiani) i quattro satelliti maggiori di Giove, scoperti da Galileo Galilei e chiaramente visibili dalla Terra anche tramite binocolo o piccoli telescopi. Si tratta di Io, Europa, Ganimede e Callisto; Ganimede, in particolare, è così luminoso che se non si trovasse vicino a Giove sarebbe visibile anche ad occhio nudo, di notte, nel cielo terrestre. La prima osservazione di questi satelliti da parte di Galileo risale al 7 gennaio 1610.

Dopo numerosi giorni di osservazioni, Galileo concluse che i quattro corpi erano in orbita attorno al pianeta; la scoperta fu un solido argomento a favore della teoria eliocentrica di Niccolò Copernico, perché mostrava che non tutti gli oggetti del sistema solare orbitavano attorno al pianeta Terra.


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