Scanderbeg

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Giorgio Castriota "Scanderbeg"
Gjergj Kastrioti Skënderbeu
Ritratto di Giorgio Castriota Scanderbeg, Cristofano dell'Altissimo, olio su tela, 1552/1568 circa, Galleria degli Uffizi
NascitaSinë (Distretto di Mat), 1405
MorteAlessio, 17 gennaio 1468
Cause della morteMalaria
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servitoImpero ottomano (bandiera) Impero ottomano
Albania (bandiera) Albania
Forza armataEsercito ottomano
Lega di Alessio
Anni di servizio1444-1468
GradoGeneralissimo
GuerreCrociata di Varna
Guerra albanese-turca
BattaglieBattaglia di Nissa (1443)
Battaglia di Torvioll
Assedio di Danja
Battaglia di Oranico
Battaglia di Kruja
Assedio di Svetigrad
Battaglia di Berat
Battaglia di Modrič
Battaglia di Meçad
Battaglia di Albulena
Battaglia di Mat
Battaglia di Ocrida
Assedio di Kashar
Assedio di Kruja
Nemici storiciImpero ottomano (bandiera) Impero ottomano
Comandante diLega di Alessio e guida della resistenza albanese contro il dominio ottomano
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Giorgio Castriota, detto Scanderbeg (in albanese: Gjergj Kastrioti Skënderbeu; in turco-ottomano: اسکندر بگ, traslitt. İskender beğ; in latino: Georgius Castriotus Scanderbecus; in italiano noto storicamente anche come Giorgio Castriotto o Scannabecchi; Sinë, 1405[1]Alessio, 17 gennaio 1468[2]), è stato un condottiero, patriota e principe albanese che guidò i suoi connazionali alla ribellione contro l'occupazione dell'Albania da parte dei turco-ottomani. È considerato l'eroe nazionale albanese.

Figura balcanica più rappresentativa del XV secolo, fu principe albanese e re d'Epiro. Abile condottiero, stratega e diplomatico di nobile lignaggio, unì i principati d'Albania, animando la resistenza degli Albanesi e bloccando per due decenni l'avanzata dell'Impero ottomano verso l'Europa[3]. Per tale motivo, a seguito delle eroiche imprese conseguite nelle strenua difesa dell'Europa cristiana dall'invasione islamica, ottenne da papa Callisto III l'appellativo di Athleta Christi et Defensor Fidei (Atleta di Cristo e Difensore della Fede)[4] e da papa Pio II quello di "nuovo Alessandro" (con riferimento ad Alessandro Magno)[5]. La sua figura divenne ben presto simbolo della libertà tanto agognata dal popolo albanese. Le sue gesta ispirarono in generale nei secoli la letteratura, le arti e il senso identitario del popolo albanese, soprattutto quello della diaspora in Italia, influendo altresì sulla civiltà romantica europea.

  1. ^ Il luogo di nascita non è documentato con certezza, ma, secondo Kristo Frashëri, va probabilmente fissato nel villaggio di Sinë (Distretto di Mat), uno dei due possedimenti del nonno di Scanderbeg (Gjergj Kastrioti Skënderbeu: jeta dhe vepra (1405-1468), pp. 62-66). La data di nascita è calcolata tenendo conto che Scanderbeg è morto nel 1468 all'età di 63 anni.
  2. ^ Fan Stilian Noli, 1924, nota 230 a p. 184:
    «La data del 17 gennaio la danno gli Anonimi, l'anno 1468 Frantza, l. IV. c. 22, p. 430: "Mense Januario ejusdem anni (6976 anno bizantino, cioè 1468) Albanitarum princeps Scantares morbo obiit".»
  3. ^ L'ardua resistenza ai tentativi di conquista dell'Impero ottomano consentì nel frattempo agli stati europei di organizzare l'esercito, che sconfisse successivamente a Lepanto e alle porte di Vienna le falangi turche e fermò definitivamente i loro avanzare in Europa.
  4. ^ Franz Babinger, 1992, p. 152.
  5. ^ Oliver Jens Schmitt, 2011, p. 81.

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