Lo sciopero dei trasporti di Berlino del 3-7 novembre 1932, condotto da una parte dei dipendenti della Società berlinese dei trasporti (BVG), rappresentò il culmine di un'ondata di lotte operaie seguite al decreto di emergenza emanato il 5 settembre 1932 dal cancelliere del Reich Franz von Papen, che consentiva alle aziende di tagliare i salari[N 1][1]. Lo sciopero fu indetto e organizzato dai sindacati affiliati al Partito Comunista di Germania (KPD) e al Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP), che fecero causa comune nell'intento di portare al collasso la Repubblica di Weimar.
A Berlino le strutture locali di NSDAP e KPD, che sostennero attivamente lo sciopero, erano guidate rispettivamente dal Gauleiter Joseph Goebbels, futuro ministro nel governo Hitler nonché personaggio di spicco del regime nazionalsocialista, e dal segretario provinciale Walter Ulbricht, che sarà poi il politico di maggior rilievo della Germania Est fino al 1971[2].
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