Scipionyx | |
---|---|
Esemplare fossile, al Museo Civico di Storia Naturale di Milano | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Superordine | Dinosauria |
Ordine | Saurischia |
Sottordine | Theropoda |
Famiglia | † Compsognathidae? |
Genere | † Scipionyx dal Sasso & Signore, 1998 |
Nomenclatura binomiale | |
† Scipionyx samniticus dal Sasso & Signore, 1998 |
Scipionyx (il cui nome significa "artiglio di Scipione")[1][2] è un genere estinto di dinosauro teropode vissuto circa 113 milioni di anni fa, durante il piano Albiano del Cretaceo inferiore, in Italia.
Il genere comprende una sola specie, S. samniticus, conosciuta grazie a un unico fossile scoperto nel 1980 da un paleontologo dilettante. Il fossile venne portato all'attenzione della comunità scientifica nel 1993 e descritto ufficialmente nel 1998.
La scoperta di questo esemplare ha avuto un impatto significativo in paleontologia per diversi motivi. Scipionyx è stato il primo dinosauro rinvenuto in Italia, e il suo straordinario stato di conservazione ha permesso di preservare ampie porzioni di tessuti molli fossilizzati, inclusi organi interni come muscoli e intestino. L'esemplare mostra dettagli eccezionali, persino a livello della struttura interna di alcune cellule muscolari e ossee. Per la sua importanza nello studio dell'anatomia dei dinosauri, l'esemplare è stato oggetto di numerosi studi ed è stato soprannominato "Ciro" dalla stampa italiana, che ne ha ampiamente diffuso la notizia.
L'esemplare appartiene a un individuo molto giovane, lungo appena mezzo metro e forse di soli tre giorni di vita. La taglia adulta della specie è sconosciuta. Scipionyx era un predatore bipede che bilanciava il corpo con una lunga coda. È probabile che fosse ricoperto da piume primitive, anche se queste non sono state conservate nel fossile, che manca di qualsiasi traccia di tegumento esterno.
Nelle viscere dell'animale sono stati ritrovati i resti semidigeriti dei suoi ultimi pasti, indicando che si nutriva di lucertole e pesci, probabilmente offerti dai genitori. Numerosi studi hanno cercato di analizzare la disposizione degli organi interni per comprendere il meccanismo respiratorio dell'animale, ma i risultati sono spesso discordanti.
La classificazione di Scipionyx è incerta, poiché il fossile appartiene a un esemplare troppo giovane per permettere una determinazione precisa del suo clade. La maggior parte dei paleontologi lo inserisce tra i Compsognathidae, una famiglia di piccoli celurosauri. Tuttavia, il paleontologo italiano Andrea Cau ha suggerito che Scipionyx potrebbe appartenere ai Carcharodontosauridae o trovarsi appena al di fuori di Spinosauridae, due gruppi di grandi carnosauri.