Scuola di Antiochia

La scuola di Antiochia fu uno dei due principali centri di esegesi biblica e di teologia cristiana del cristianesimo antico. Il termine “Scuola di Antiochia” è usato oggi in storiografia con un senso convenzionale, in paragone alla Scuola di Alessandria, l'altra principale scuola di pensiero nel cristianesimo dell'epoca. A differenza di quest'ultima, non si trattò però di un'istituzione, ma di un metodo di esegesi e di elaborazione teologica che va messo in relazione con le opere dei suoi più eminenti studiosi.

La "scuola" pose il metodo storico-letterario come base per lo studio delle Sacre Scritture, a differenza di quella di Alessandria, che privilegiò l'interpretazione allegorica. Antiochia, una delle città più grandi dell'Impero romano, era una colonia ellenistica del Levante, un'area dov'era prevalente la lingua aramaica. L'elaborazione intellettuale fu pervasa dalla cultura semitica: per questo Antiochia si differenziò notevolmente da Alessandria. Il cristianesimo siriaco fu legato, sin dalle origini, all'idea che in Cristo coesistessero due nature (umana e divina) e due ipostasi (nel senso di "essenza" o "persona")[1]. Nel V secolo, epoca di grandi controversie cristologiche, la Scuola di Antiochia fu irremovibile sulla separazione tra le due nature di Cristo, umana e divina. Considerata di tendenza duofisita, la Scuola perse importanza dopo il Concilio di Efeso del 431.

  1. ^ "Theodore" in The Westminster Dictionary of Christian History, a cura di J. Brauer, Philadelphia, Westminster Press, 1971.

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