Serbia ottomana

Il territorio di quella che oggi è la Repubblica di Serbia ha fatto parte dell'Impero ottomano per tutta la prima età moderna, in particolare l'area della Serbia centrale, a differenza della Voivodina che era passata al dominio degli Asburgo a partire dalla fine del XVII secolo (con diverse acquisizioni della Serbia centrale). La cultura ottomana ha influenzato in modo significativo la regione, nell'architettura, cucina, lingua e abbigliamento, specialmente nelle arti e nell'Islam.

Nel XIV e XV secolo, il Despotato di Serbia fu sottomesso dalla conquista ottomana dei Balcani. Gli ottomani sconfissero i serbi nella battaglia della Marizza nel 1371, diventando vassalli dei governatori meridionali. Poco dopo morì l'imperatore serbo Stefano Uroš V; dal momento che non aveva figli e la nobiltà non poteva accordarsi sul legittimo erede, l'Impero fu successivamente governato da signori provinciali semi-indipendenti, che spesso erano in faida tra loro. Il più potente di questi, Lazar di Serbia, duca di una regione che adesso comprende l'attuale Serbia centrale, che non era ancora caduta sotto il dominio ottomano, si schierò contro gli ottomani nella battaglia del Kosovo nel 1389. L'esito della battaglia fu indeciso, ma alla fine la Serbia cadde in mano agli ottomani. Stefan Lazarević, il figlio di Lazar, gli succedette come sovrano, ma nel 1394 era diventato un vassallo ottomano. Nel 1402 rinunciò al dominio ottomano e divenne un alleato dell'Ungheria, e gli anni che seguirono furono caratterizzati dagli ottomani e dall'Ungheria che combattevano sul territorio della Serbia. Nel 1453 gli Ottomani conquistarono Costantinopoli e nel 1458 Atene fu presa. Nel 1459, la Serbia fu annessa, seguita dalla Grecia un anno dopo.

Diverse rivolte minori, infruttuose e di breve durata furono condotte contro il dominio ottomano, principalmente con l'aiuto degli Asburgo; 1594, 1688-1691, 1718-1739 e 1788. Nel 1799, i dahia (capi giannizzeri, fanteria di alto rango nelle province) presero il controllo del Sangiaccato di Smederevo, rinunciando al Sultano e imponendo tasse più alte. Nel 1804, assassinarono gli intellettuali e i nobili più importanti, nell'evento noto come il massacro dei duchi. Per rappresaglia, i serbi presero le armi e nel 1806 uccisero o cacciarono tutta la dahia, ma la lotta non si fermò; quando il Sultano dovette mandare il nuovo Pasha nella provincia, i serbi lo uccisero. La rivolta continuò, in quella che sarebbe stata diventata come la prima rivolta serba, con i serbi sotto Karađorđe Petrović che sconfissero i turchi in diverse battaglie, liberando la maggior parte della Serbia centrale e istituendo in seguito un governo pienamente funzionante. Nel 1813, i serbi subirono un'enorme sconfitta, dalla quale seguirono una ribellione senza successo nel 1814 e nel 1815 e la seconda rivolta serba. Nel 1817, la Serbia era de facto indipendente (come Principato di Serbia).


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