Serie A 1976-1977 (rugby a 15)

Serie A 1976-1977
Competizione Serie A
Sport Rugby a 15
Edizione 47ª
Organizzatore Federazione Italiana Rugby
Date dal 19 settembre 1976
al 22 maggio 1977
Luogo Italia
Partecipanti 14
Formula girone unico
Risultati
Vincitore Petrarca
(6º titolo)
Secondo Rovigo
Retrocessioni
Statistiche
Miglior marcatore Italia (bandiera) Giuseppe Lori (156)
Record mete Italia (bandiera) Manrico Marchetto (25)
Una fase dello spareggio Petrarca — Rovigo allo stadio Friuli di Udine
Cronologia della competizione

La serie A 1976-77 fu il 47º campionato nazionale italiano di rugby a 15 di prima divisione.

Si tenne dal 19 settembre 1976 al 22 maggio 1977 tra 14 squadre a girone unico dopo l'allargamento deciso dalla Federazione Italiana Rugby (che fino al torneo precedente aveva organizzato un campionato a 12 squadre)[1].

Il torneo vide il debutto in massima serie della Caronte di Reggio Calabria (società che ebbe tuttavia vita breve) e San Donà, della provincia di Venezia.

Il titolo fu vinto dal Petrarca al termine di un torneo definito tra i più spettacolari del dopoguerra: il Rovigo, campione uscente, aveva largamente dominato il campionato, al punto da indurre il presidente del club, Campice, ad affermare: «Il Petrarca? Perché vinca questo campionato dovrebbe nevicare ad agosto»[2]. Il duello Petrarca — Rovigo era anche una rivalità familiare tra i due fratelli De Anna: Elio (futuro politico e presidente della regione Friuli-Venezia Giulia) del Rovigo, Dino — che l'anno prima aveva lasciato la squadra del Polesine per via dello scarso utilizzo — del Petrarca[2].

I padovani riuscirono in corso di torneo a colmare lo svantaggio contro il Rovigo e, nell'ultimo turno di campionato, quand'era in programma l'incontro diretto tra le due squadre, si imposero all'Appiani per 21-9 affiancando in testa alla classifica i rivali per il titolo.

Si rese quindi necessario uno spareggio, disputatosi il 22 maggio 1977 allo stadio Friuli di Udine, all'epoca ancora chiamato Stadio dei Rizzi[2], vinto 10-9 dai padovani anche grazie a una meta di Dino De Anna, la cui validità fu contestata dai rodigini[2][3]. Durante l'incontro, inoltre, si scatenò un violentissimo temporale che provocò indirettamente la morte di un tifoso sugli spalti, colpito da un fulmine[2][4].

Per il Petrarca, alla cui guida si trovava un giocatore-allenatore di 29 anni, il mediano di mischia francese Guy Pardiès, si trattò del sesto scudetto.

Anche per la retrocessione fu necessario uno spareggio, in quanto tre squadre chiusero il torneo al penultimo posto: Amatori Catania, CUS Milano e Casale; furono i milanesi a retrocedere, insieme al San Donà ultimo[1].

Fu, infine, il primo campionato in cui le squadre prive di sponsor furono la minoranza, solo 6 contro le 8 con un marchio commerciale sulle maglie[1].

  1. ^ a b c Volpe, pag. 53.
  2. ^ a b c d e I De Anna e la sporca meta della discordia, su domenicasport.org. URL consultato l'11 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2007).
  3. ^ Rino Maddalozzo, Petrarca batte Sanson ed è campione d'Italia (PDF), in l'Unità, 23 maggio 1977. URL consultato il 17 marzo 2020.
  4. ^ Tifoso di Rovigo ucciso dal fulmine mentre assiste alla partita di rugby, in La Stampa, 23 maggio 1977. URL consultato il 21 maggio 2011.

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