Servo di Dio è il titolo che la Chiesa cattolica assegna al fedele defunto di cui è stato canonicamente avviato il processo di beatificazione e canonizzazione, il quale è ritenuto godere di una certa fama di santità[1] e che in vita si sia distinto per santità di vita.[2][3][4][5][6][7][8][9]
È lecito venerare con il culto pubblico solo coloro che sono stati proclamati beati o santi.[10] Fino a quel momento, perciò, può essere incoraggiata solo la devozione privata al servo di Dio, e non è permesso invocare la sua intercessione nelle cerimonie liturgiche, collocare immagini nelle chiese, aggiungere l'aureola ai suoi ritratti, e via dicendo. Il passo successivo del processo di canonizzazione è la promulgazione dei decreti circa le virtù eroiche o sul martirio, che conferiscono al servo di Dio il titolo di venerabile.[11]
^La fama di santità è l'opinione diffusa tra i fedeli circa la purità e l'integrità di vita del servo di Dio e circa le virtù da lui praticate in grado eroico.