Sette classici militari

I Sette classici militari (武經七書T, 武经七书S, WǔjīngqīshūP, Wu ching ch'i shuW) sono sette importanti testi d'argomento militare dell'Antica Cina, tra i quali figura il celebre L'arte della guerra di Sun Tzu. I testi furono canonizzati sotto questo nome durante l'XI secolo dalla dinastia Song (960–1279) e, da allora, furono inclusi nella maggior parte dei leishu (類書S, lett. "libri di categoria") militari.[1] Per gli ufficiali dell'Impero cinese, la lettura di alcuni o di tutti i Sette classici era obbligatoria per meritare la promozione, come l'obbligo per tutti i burocrati di apprendere e conoscere l'opera di Confucio.

Ci sono state molte antologie con diverse notazioni e analisi da parte di studiosi nel corso dei secoli fino alle versioni attuali nell'editoria occidentale. L'imperatore Kangxi della dinastia Qing (1636–1912), impegnato nel corso del suo regno (1661–1722) in numerosi conflitti contro i Mongoli, l'Impero russo, ecc., così commentò i Sette classici: «Ho letto tutti e sette i libri, tra questi ci sono alcuni materiali che non sono necessariamente corretti e ci sono cose superstiziose che possono essere usate da persone cattive.»

Anche i membri del Partito Comunista Cinese studiarono i testi durante la Guerra civile cinese (1927–1950) così come molti studiosi militari europei e statunitensi.[1]

L'imperatore Song Shenzong (宋神宗), il sesto imperatore della dinastia Song, stabilì quali testi sarebbero stati inclusi in quest'antologia nel 1080.[2]

  1. ^ a b Hans J. Van de Ven, Warfare in Chinese History, Brill, 2000, p. 7, ISBN 9004117741.
  2. ^ (EN) Kzysztof Gawlikowski e Michael Loewe, Sun tzu ping fa, in Michael Loewe (a cura di), Early Chinese Texts: A Bibliographical Guide, Berkeley, The Society for the Study of Early China, 1993, p. 449.

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